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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Libero Rassegna Stampa
12.04.2025 La Francia teme la conquista islamica
Commento di Mauro Zanon

Testata: Libero
Data: 12 aprile 2025
Pagina: 18
Autore: Mauro Zanon
Titolo: «La Francia teme la conquista islamica»

Riprendiamo LIBERO di oggi, 12/04/2025, a pagina 18, con il titolo "La Francia teme la conquista islamica", la cronaca di Mauro Zanon 

Mauro Zanon
Mauro Zanon

Il ministro dell'Interno francese, Bruno Retailleau, lancia l'allarme islamismo. E ricostruisce la rete dei Fratelli Musulmani che mirano a imporre la legge coranica anche in Francia.

Bruno Retailleau intensifica la lotta contro l’islamismo. Il ministro dell’Interno francese, che più volte ha detto di ispirarsi al modello italiano in materia di contrasto all’immigrazione clandestina, è pronto a rendere noto un rapporto esplosivo sulle reti dei Fratelli musulmani in Francia. Che rappresentano, ha detto, «una minaccia che si espande in maniera perniciosa e progressiva» e il cui obiettivo è instaurare «la sharia» su tutto il territorio francese. Ad anticipare i contenuti del rapporto Gouyette-Courtade (dal nome di un ambasciatore e di un prefetto), è stato l’Opinion. Il documento contiene i nomi del vertice dei Fratelli musulmani in Francia, informazioni su fondi e circuiti finanziari, nonché il modus operandi dell’organizzazione attraverso «associazioni sportive e religiose per controllare le moschee». Stando alle informazioni del rapporto, sarebbero 130-140 i luoghi di culto, gli istituti scolastici, i centri culturali e le associazioni affiliati ai Fratelli musulmani.
Tra questi, vengono citati i licei Averroès di Lille e Al Kindi, vicino a Lione, l’Institut Européen des Sciences Humaines di Château-Chinon e soprattutto l’ex Comitato contro l’islamofobia in Francia, che era stato sciolto nel 2020 per estremismo, per poi rinascere in Belgio, dove è tuttora attivo, sotto un altro nome, Collettivo contro l’islamofobia in Europa. Nel rapporto, vengono segnalati i rischi di clientelismo elettorale, in particolare attraverso le liste per le elezioni comunali. L’entrismo dei Fratelli musulmani in Francia viene definito dal ministero dell’Interno come «un’organizzazione e un modus operandi concepiti per far scivolare un’intera società, un intero territorio, verso la sharia».
Il rischio per la «coesione nazionale» è ancora più grande del separatismo salafita. «La matrice dell’islam politico sono i Fratelli musulmani», insiste l’entourage di Retailleau, che descrive una «minaccia di sovversione» da parte di islamisti che «non portano la barba» e «stanno conquistando consensi» in maniera surrettizia «tra i musulmani comuni». «Spetta al modello repubblicano produrre i suoi anticorpi», sottolinea ancora il Ministero, consapevole delle difficoltà che ciò comporta, dal momento che si può sciogliere un’associazione, ma «non si può sciogliere un’ideologia e bisogna passare sotto le forche caudine del Consiglio di Stato». Di certo, con Retailleau all’Interno, la minaccia islamista è presa sul serio.

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