Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
29/4/02 La forza delle immagini Una delle due fotografie raffigura il primo ministro israeliano Sharon, ripreso col capo coperto come se, lui laico, fosse invece religioso
Testata: La Repubblica Data: 26 aprile 2002 Pagina: 1 Autore: un giornalista Titolo: «La corte palestinese condanna i killer del ministro israeliano»
E' proprio vero che le immagini sono più potenti delle parole, ed è vero in particolare quando attraverso le immagini si vuole trasmettere un messaggio forte e fazioso, diciamo pure inconfessabile. Sì, perché l'immagine non richiede spiegazioni, né giustificazioni: è quella che si vede, ed il messaggio viene percepito più che compreso. Un esempio ci viene offerto da Repubblica nella edizione del 26 aprile 2002. A fianco di un titolo che sembra perentorio ("La corte palestinese condanna i killer del ministro israeliano") ed è invece contraddetto dal senso dubitativo della notizia riferita nell' articolo, troneggiano due fotografie affiancate, con un titolo che le dovrebbe descrivere e congiungere: NEMICI. Una delle due fotografie raffigura il primo ministro israeliano Sharon, ripreso col capo coperto come se, lui laico, fosse invece religioso; la seconda fotografia raffigura un bambinetto accovacciato su una gigantesca bandiera palestinese. NEMICI? Sharon è nemico di quel bambino? Un dettaglio in più ci chiarisce la tendenziosità di questa deliberata contrapposizione: sulla bandiera palestinese campeggia la scritta "Tribunal de La Haya" che ricorda come Sharon non sia solo il "nemico" di quel bambino, ma il macellaio - criminale che qualcuno vorrebbe deferito alla corte dell' Aja.
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