Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Testata: Il Foglio Data: 12 marzo 2025 Pagina: 1 Autore: Giulio Meotti Titolo: «I Bibas all’Onu»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 12/03/2025, a pagina 1/2, il commento di Giulio Meotti dal titolo: "I Bibas all’Onu".
Giulio MeottiIl Palazzo di Vetro esclude i fratellini israeliani dal rapporto sui bambini vittime di guerra, all’ONU non si deve parlare dei fratellini israeliani strangolati e mutilati dai terroristi di Gaza. Ancora una volta, le Nazioni Unite decidono di assecondare Hamas. Tutto questo è assurdo, l'Occidente non protesta!
Ci sono i negazionisti dell’Olocausto. Ci sono i negazionisti del 7 ottobre, per i quali Hamas non ha commesso alcuna atrocità. Ora ci sono anche i negazionisti dei Bibas.
Il rapporto annuale delle Nazioni Unite sui bambini nelle zone di conflitto, la cui pubblicazione è prevista per giugno2025, non cita i nomi di Kfir e Ariel Bibas, assassinati in prigionia a Gaza e i cui corpi sono stati restituiti a Israele in una bara. Neanche i dodici bambini uccisi da un razzo di Hezbollah a Majdal Shams vengono menzionati. Gerusalemme è rimasta scioccata dall’ipocrisia delle Nazioni Unite e ha deciso di non collaborare con il rapporto. Il rapporto afferma che le forze di sicurezza israeliane “hanno rapito una ragazza palestinese”, omettendo Kfir e Ariel Bibas.
Le Nazioni Unite avevano già celebrato la Giornata della memoria delle vittime del terrorismo con una mostra nell’atrio del loro edificio a New York, ma senza alcun riferimento alle vittime israeliane del terrorismo. D’altronde, “Hamas non è un gruppo terroristico per noi… è un movimento politico”, ha detto Martin Griffiths, sottosegretario generale per gli Affari umanitari e coordinatore degli aiuti delle Nazioni Unite. Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, per il quale il 7 ottobre non era avvenuto “dal nulla”, aveva già incluso Israele nella lista nera dei paesi e delle organizzazioni che danneggiano i bambini nelle zone di conflitto. La lista, redatta da Virginia Gamba, comprende Isis, al Qaida, Boko Haram e l’unica democrazia del medio oriente.
Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha appena tenuto un “incontro di dialogo interattivo” con l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, sul suo ultimo rapporto intitolato “L’obbligodi garantire responsabilità e giustizia”. Secondo le regole delle Nazioni Unite, alle ong accreditate è consentito parlare di persona o tramite video al Consiglio e hanno adisposizione un minuto e trenta secondi. Il Touro Institute on Human Rights and the Holocaust, guidato dalla professoressa Anne Bayefsky, è una di queste ong accreditate dalle Nazioni Unite. Ma alla professoressa Bayefsky non è stato permesso di terminare il suo discorsoche aveva così iniziato: “Ora il mondo lo sa. I selvaggi palestinesi hanno assassinato il bambino di nove mesi Kfir”. A questo punto, il presidente del Consiglio Jürg Laube l’ha interrotta. Bayefsky ha tentato di continuare il suo discorso: “Ariel e la loro giovane madre, Shiri Bibas, sono stati uccisi a mani nude. I barbari palestinesi hanno mutilato i loro piccoli corpi”. Però le ong che accusano Israele di “genocidio”, “apartheid” e “pulizia etnica” non vengono mai interrotte all’Onu.
Ora sappiamo cosa significano i poster dei Bibas cancellati nelle città occidentali. L’Università di Harvard ha appena licenziato un dipendente sorpreso a strappare i manifesti dei bambini Bibas. Jonathan Tuttle è stato filmato mentre rimuoveva i manifesti durante una manifestazione di Harvard Out of Occupied Palestine il 3 marzo. Il poster di Ariel Bibas raffigurato con il volto oscurato dalla vernice e da una caricatura di Hitler era già apparso a Harvard. I manifesti dei Bibas sono stati vandalizzati anche al Cedarvale Park di Toronto: una svastica nera è stata disegnata sulla fronte di Kfir e sulla guancia di suo fratello, Ariel. In un manifesto di Kfir Bibas hanno scritto: “La testa è ancora attaccata”. I murales dei Bibas sono stati deturpati a Londra. Dede Bandaid e Nitzan Mintz, la coppia di artisti che ha lanciato la campagna con i volti degli israeliani deportati dai terroristi a Gaza, hanno detto: “Se questa fosse una campagna per cani o gatti dispersi, nessuno oserebbe strappare le loro foto. Ma sono ebrei? Dunque, nessun problema”. Specie all’Onu.
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