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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Libero Rassegna Stampa
08.02.2025 Trump ha archiviato la formula 'Due popoli, due Stati'
Editoriale di Mario Sechi

Testata: Libero
Data: 08 febbraio 2025
Pagina: 1
Autore: Mario Sechi
Titolo: «La rivoluzione americana e quella di Roma»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 08/02/2025, a pag. 1 con il titolo "La rivoluzione americana e quella di Roma" l'editoriale di Mario Sechi.


Mario Sechi

Donald Trump e Giorgia Meloni formano una nuova alleanza di governi pronti a rivoluzionare la politica estera occidentale. Ferri vecchi e pericolosi, antisemiti, come la Corte Penale Internazionale, dovranno essere archiviati.

Nell’Europa sonnambula, Giorgia Meloni ha colto l’onda e la cavalca: gli Stati Uniti con Donald Trump non sono più una potenza che cade sulla scala dell’Air Force One, sono tornati ad essere una forza trasformatrice del mondo.
I cambiamenti politici e sociali arrivano come uno tsunami quando altre istituzioni perdono il contatto con la realtà e il popolo non crede più in quello che dicono, fanno, predicano. È il momento della caduta degli dèi, si sta sgretolando un ordine mondiale che non regge più di fronte alle sfide del presente.
Ieri e oggi s’intrecciano. Tra il 1944 e il 1951 gli Stati Uniti costruirono gli accordi di Bretton Woods, le Nazioni Unite, la Nato, il trattato di sicurezza tra Giappone e America. Siamo entrati in un’altra puntata del romanzo occidentale e, ancora una volta, è l’America a innescare il cambiamento. Meloni ha costruito un rapporto con Trump, la premier è una figura chiave nell’Ue, il filo tra Palazzo Chigi e la Casa Bianca è diretto.
L’Onu e la Corte penale internazione sono organismi falliti, il destino dell’Europa non passa dal Palazzo di Vetro dove ballano satrapi e antisemiti; la sicurezza dell’Italia non dipende da un tribunale squalificato con sede a l’Aia. Il futuro dell’Italia è nel rapporto con Washington, così il governo Meloni crea e rafforza una rete di alleanze che si estende dall’Atlantico al Mediterraneo, fino all’Indo-Pacifico. La partenza è impressionante: Trump incontrerà Zelensky e parlerà con Putin; ha ricompattato il governo di Israele su Gaza e archiviato la formula “due popoli, due Stati”; ha incontrato il premier del Giappone e avvisato la Cina; firma ordini esecutivi che smontano la rovina della cultura woke. I democratici sono a pezzi, l’Europa incipriata dei tribunali e della buoncostume delle idee balbetta. L’Italia con la vittoria elettorale di Meloni ha anticipato i tempi e se Trump è l’America, allora noi stiamo con l’America.

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