Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
L’Arabia Saudita torna amica di Usa Analisi di Maurizio Stefanini
Testata: Libero Data: 24 gennaio 2025 Pagina: 12 Autore: Maurizio Stefanini Titolo: «Riad dà 600 miliardi e torna amica degli Usa»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 24/01/2025, a pag. 14, con il titolo "Riad dà 600 miliardi e torna amica degli Usa" il commento di Maurizio Stefanini.
Maurizio Stefanini
Fra Mohammed bin Salman e Trump c'è sempre stato un buon rapporto. L'Arabia Saudita ha annunciato ora un maxi investimento negli Usa. La speranza è che possa riprendere il cammino degli Accordi di Abramo, con una normalizzazione dei rapporti fra sauditi e Israele, cosa che isolerebbe l'Iran. Vedere su Informazione Corretta il video di Mohammed bin Salman contro l'Iran
Il principe ereditario e uomo forte dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, telefona a Trump per fargli le congratulazioni per l’elezione e gli annuncia che il suo Paese è pronto a investire negli Stati Uniti 600 miliardi di dollari in quattro anni. Così ha riferito l’agenzia di stampa saudita Spa, secondo cui lo stesso bin Salman avrebbe sottolineato la volontà del Regno di cogliere le opportunità di partnership e di investimento legate alle riforme anticipate dalla nuova amministrazione, che potrebbero portare a «una prosperità economica senza precedenti». I due leader hanno anche discusso della cooperazione tra Arabia Saudita e Stati Uniti negli sforzi per promuovere la pace e la stabilità in Medio Oriente e per combattere il terrorismo.
Da parte sua, in base a quanto reso noto da Spa, Trump ha espresso il suo apprezzamento per l’Arabia Saudita e ha affermato che gli Stati Uniti sono pronti a lavorare con il Regno «su tutto ciò che va a vantaggio degli interessi di entrambi i Paesi». Dopo il suo insediamento di lunedì scorso, 20 gennaio, Trump ha parlato della possibilità di recarsi nuovamente nel Regno come primo viaggio all’estero, come aveva fatto nel 2017.
Secondo la Cnn, è stata questa la prima comunicazione conosciuta di Trump con un leader straniero da quando è entrato in carica, lunedì. Non è però specificata la provenienza di questi fondi, né se proverranno da risorse pubbliche o private, né come verranno distribuiti. Nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa lunedì, poche ore dopo aver assunto la presidenza, Trump aveva affermato che avrebbe preso in considerazione l’idea di fare dell’Arabia Saudita la sua prima destinazione estera se il regno avesse accettato di acquistare prodotti statunitensi per un valore di 500 miliardi di dollari, in linea con quanto avvenuto nel suo primo mandato. «L’ho fatto l’ultima volta con l’Arabia Saudita perché hanno accettato di acquistare i nostri prodotti per un valore di 450 miliardi di dollari. Ho detto loro che l'avrei fatto, ma dovevano acquistare prodotti americani e hanno accettato di farlo», ha ricordato Trump.
L’appello si inserisce in un contesto complicato in Medio Oriente, dopo l'entrata in vigore domenica del cessate il fuoco tra Hamas e Israele che ha consentito finora il rilascio di tre ostaggi israeliani e 90 prigionieri palestinesi. Il governo di Biden aveva tentato di indurre Israele e Arabia Saudita a normalizzare le loro relazioni diplomatiche, sulla traccia peraltro degli Accordi di Abramo che Trump aveva mediato tra Israele e Bahrein, Emirati Arabi Uniti e Marocco. Il tutto fu fatto saltare con lo scoppio della guerra a Gaza, in seguito all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.
Una possibile intesa tra Israele e Arabia Saudita potrebbe rivoluzionare il gioco politico in Medio Oriente. Da sempre filo-occidentale, l’Arabia Saudita è però sempre stata anche anti-israeliana, tanto è che guidò l’embargo petrolifero nel 1973 contro i paesi che avevano sostenuto Israele durante la guerra dello Yom Kippur.
Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante