Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
25/2/02 DISTINZIONI DA FARE... numerose inesattezze ed un errore di fondo
Testata: Famiglia Cristiana Data: 24 febbraio 2002 Pagina: 152 Autore: un giornalista Titolo: «Medio Oriente, il tragico buio»
Intervento pubblicato su Famiglia Cristiana (24/II/02), pag. 152: "Medio Oriente, il tragico buio"
Alle lettere di alcuni lettori sulla situazione mediorientale, viene aggiunta una riflessione che inizia con queste parole: "Dal Medio Oriente continuano ad arrivare notizie 'pendolari': soldati israeliani che non vogliono prestare il servizio nei Territori; militanti del Fronte di liberazione palestinese annientati da un razzo nella loro auto, perchè si diceva che tra di loro ci fosse l'organizzatore di un attacco mortale a un gruppo di soldati israeliani".
Questa frase contiene numerose inesattezze ed un errore di fondo. Ecco le inesattezze: attualmente definire i membri dell'FLP, "militanti" vuol semplicemente dare un'interpretazione parziale della realtà, che invece vede questi "militanti" impegnati quasi sempre in azioni cruente contro civili innocenti ed indifesi, il che li qualifica come terroristi; l'autore del commento continua a dare la sua interpretazione parziale del fatto, mettendo in dubbio che questi "militanti" stessero preparando un attentato ("si diceva...") e quindi screditando Israele; e procede in questa manipolazione delle parole, affermando che l'attacco preparato (forse) dai "militanti" era contro soldati - quindi comunque in una situazione di conflitto - senza un minimo accenno alla possibilità che l'attentato avrebbe potuto essere diretto contro civili indifesi, come capita nella maggior parte delle volte.
L'errore di fondo è che l'accostamento dei due fatti non ha senso: nel primo caso si parla di un episodio che rientra nelle vicende comuni di una democrazia in cui vengono espresse le proprie opinioni - ma in questo caso è ancora più significativo in quanto Israele attualmente si trova praticamente in stato di guerra e queste manifestazioni di opinione in altri paesi democratici, in situazioni simili, verrebbero represse con ben maggiore decisione, come dimostrano episodi di minore importanza avvenuti anche nel nostro Paese - il secondo caso riportato non è altro che la legittima autodifesa a cui ha diritto ogni nazione, che invece l'autore vorrebbe far passare per semplice atto aggressivo, come visto sopra. Sarebbe stato molto più consono associare due fatti simili, ovvero da una parte i soldati israeliani che non vogliono andare nei Territori e dall'altra i palestinesi che si rifiutano di partecipare agli attentati contro israeliani. Un simile esempio non è stato riportato forse perchè non esiste, ma non perchè i palestinesi siano gente sanguinaria, semplicemente perchè vivono sotto il regime non democratico dell'ANP e non possono esporre le loro idee liberamente, come invece possono fare gli israeliani. Ma questo, l'autore del commento, lo omette.
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