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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Il Messaggero La Stampa Rassegna Stampa
18.03.2002 19/3/02 O non si scrive o s'inventa
vengono messi sullo stesso piano gli attentati terroristici palestinesi e le azioni miltari israeliane

Testata:Il Messaggero La Stampa
Autore: Marcella Emiliani
Titolo: «Un mondo di killer in nome della religione»
Su Il Messaggero del 18 marzo a pag. 1 nell'articolo di Marcella Emiliani ("Un mondo di killer in nome della religione") vengono messi sullo stesso piano gli attentati terroristici palestinesi e le azioni miltari israeliane (che la Emiliani definisce in modo sbrigativo "irrigidimento israeliano").
Ciò è falso dal momento che Israele ha ritirato le sue truppe dalla maggior parte dei centri abitati palestinesi, è pronto a riprendere il negoziato di pace con i palestinesi e ha rinunciato a chiedere sette giorni di tregua prima della ripresa del negoziato (i sette giorni erano stabiliti nel rapporto Mitchell).
Va poi sottolineato che non c'è mai stata da parte d'Israele una guerra di religione.
HAMAS vuole uccidere gli ebrei.
Arafat vuole uccidere gli ebrei (basta leggerre qualcuno dei suoi discorsi ai palestinesi per rendersene conto)
Il Jihad voule uccidere gli ebrei.
Israele vuole vivere.
Israele vuole fermare il terrorismo.
Israele vuole la pace.




Su La Stampa del 18 marzo a pag. 1 nell'articolo di Boris Biancheri ("Bush non vuole questo conflitto") si sostiene la tesi che Israele avrebbe respinto il piano di pace del principe saudita Abdullah.
A parte il fatto che tale piano di pace non è stato ancora resa pubblico e pertanto Israele non può respingere un piano di pace che non è diventato di dominio pubblico va detto che Bianchieri non è a conoscenza del fatto che il premier di Israele Ariel Sharon si è detto pronto ad incontrare il principe saudita Abdullah perchè gli illustri nei dettagli questo piano di pace.

Sempre su La Stampa a pag. 2 nell'articolo di Aldo Baquis ("Sharon: ma quale pace? C'è la guerra in casa") è scritto che: "A Ramallah Zinni ha trovato dirigenti esasperati dall'entità delle perdite e dei danni patiti dalla recente offensiva militare israeliana e poco inclini a parlare di una cessazione delle ostilità".
Baquis non scrive che "l'offensiva militare israeliana" è il risultato dei continui attacchi terroristici palestinesi contro Israele.

Sempre a pag. 2 Jimmy Carter (nell'articolo: "Ripartiamo dagli accordi di Camp David") scrive: "Malgrado i migliori sforzi del presidente Bill Clinton, le proposte finali avanzate dal primo ministro Ehud Barak ai palestinesi nel 2000 non erano sufficienti".

NON SUFFICIENTI?

Principio "terra in cambio di pace" della risoluzione 242 e gli accordi di Camp David del '78
97% della West Bank
Divisione di Gerusalemme

NON SUFFICIENTI?


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