Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Tutto Israele sarà liberato Commento di Giulio Meotti
Testata: Il Foglio Data: 30 novembre 2024 Pagina: 4 Autore: Giulio Meotti Titolo: «'Tutto Israele sarà liberato'. Così parla il Nobel per la Pace»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 30/11/2024, a pag. 4, il commento di Giulio Meotti dal titolo: "Tutto Israele sarà liberato". Così parla il Nobel per la Pace".
Giulio Meotti
Tawakkol Karman, premio Nobel per la Pace, predica l'annientamento di Israele e lo chiama "liberazione". Questi sono gli islamici più pacifisti. Poi ci sono gli altri.
“L’asse del male emerge dalla storia e i palestinesi libereranno la loro intera terra e riporteranno l’intero popolo alle loro case. Non c’è dubbio su questo”.
Visto che Yahya Sinwar è nel paradiso delle settantadue vergini, il dubbio è che fosse un post su X dell’ayatollah Ali Khamenei. Ma è di Tawakkol Karman, premio Nobel per la pace nel 2011 per la “primavera araba” nello Yemen (prima donna araba a ricevere il riconoscimento). I Nobel per la Pace flirtano spesso con l’odio. Mairead Corrigan Maguire, pacifista britannica Nobel per la pace, ha paragonato i missili di Israele alle camere a gas di Hitler. E appena una settimana dopo le stragi di Parigi del 2015, l’ex presidente della Finlandia e Nobel per la Pace, Martii Ahtisaari, ha detto: “L’Europa deve prestare attenzione alle ragioni della radicalizzazione. La questione di Israele e Palestina deve essere risolta”. Dunque, se il Califfo ha ordinato la morte di 130 francesi nelle brasserie e nella fossa del Bataclan è anche un po’ colpa di Israele. Ma con la frase di Korman, il Nobel per la pace fa un salto ulteriore di qualità.
A maggio, Karman aveva scatenato un incidente diplomatico tra mondo ebraico e Vaticano. A conclusione dell’Incontro mondiale sulla fraternità umana nell'atrio della basilica di San Pietro, Karman ha usato le espressioni “pulizia etnica e genocidio a Gaza”. La Nobel, in precedenza membro del partito yemenita Islah,
legato ai Fratelli Musulmani, siede ora nel Consiglio di vigilanza di Meta, una specie di “corte suprema” per la moderazione dei contenuti e nel cui board ci sono anche figure prestigiose, da Michael McConnell, ex giudice federale americano e professore a Stanford, a Helle Torning Schmidt, ex premier della Danimarca. A settembre, Meta ha stabilito che lo slogan “Palestina libera dal fiume al mare”, vietato in Germania dopo che il ministero della Giustizia ha stabilito che è uno “slogan di Hamas”, non vìola le politiche aziendali sull’incitamento all’odio.
Allora, visto che “i palestinesi libereranno la loro intera terra e riporteranno l’intero popolo alle loro case”, senza distinzione alcuna tra terre del 1948 e del 1967, lo slogan che ha segnato l’8 ottobre va riscritto così: “From the river to the sea, Palestine will be Jew free”. Ma sia chiaro: fratelli tutti.
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