Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Il disegno diabolico di Khamenei e l’opinione del principe Bin Salman (Non sarebbe forse il tempo di dargli ascolto?) Commento di Angelo Pezzana
Testata: Bet Magazine Data: 08 ottobre 2024 Pagina: 9 Autore: Angelo Pezzana Titolo: «Il disegno diabolico di Khamenei e l’opinione del principe Bin Salman (Non sarebbe forse il tempo di dargli ascolto?)»
Riprendiamo dal BET Magazine, edizione online, il commento di Angelo Pezzana del 1/10/2024 dal titolo "Il disegno diabolico di Khamenei e l’opinione del principe Bin Salman (Non sarebbe forse il tempo di dargli ascolto?)"
Angelo PezzanaIl principe saudita Mohammed Bin Salman ha mostrato in numerose occasioni di voler normalizzare i rapporti diplomatici con Israele
I Paesi che hanno firmato i patti di Abramo (un accordo che ha segnato la prima normalizzazione delle relazioni tra i Paesi Arabi Sunniti e Israele) nel 2020 sono gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrein, il Sudan e il Marocco. L’Arabia Saudita non ha firmato ma aveva accolto l’invito dopo che gli Stati Uniti – con Trump Presidente – avevano proposto a un gruppo di nazioni arabe sunnite un’alleanza con Israele. Lo dichiara, spiegandolo con parole molto forti, anche il principe saudita Bin Salman: “Khamenei è il nuovo Hitler. Lui si vuole espandere e realizzare il suo progetto in modo molto simile a Hitler che, al tempo, voleva, espandersi in Europa. Molte nazioni in tutto il mondo e in Europa non si rendevano conto di quanto Hitler fosse pericoloso e io non voglio che accadano simili eventi in Medio Oriente. Ma, senza dubbio, se l’Iran svilupperà la bomba nucleare, seguiremo quell’esempio quanto prima”.
Quale è stato, sino ad oggi, l’atteggiamento delle testate italiane dalla tiratura più alta su questi argomenti? Riprendiamo dalla Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) i primi sei quotidiani in ordine di diffusione: Corriere della Sera, Repubblica, il Sole 24 ore, Il Messaggero, La Stampa, Avvenire. Tutti, dopo il massacro di israeliani da parte di Hamas del 7 ottobre, di fronte a un Paese, Israele, aggredito, non hanno puntato la loro attenzione sull’aggressore.
Corrispondenti, inviati e commentatori – invece di raccontare quanto un Paese democratico, come Israele, fosse obbligato a difendere i propri cittadini – sono rimasti prigionieri delle menzogne e della false analisi diffuse dalla grande maggioranza dei palestinesi con alla testa Hamas. Mentre gli israeliani venivano catturati come ostaggi e assassinati, l’interesse dei media (e conseguentemente, poi, dell’opinione pubblica) per la situazione calava di giorno in giorno.
Corriere della Sera, Repubblica e La Stampa si sono ben guardati da intervistare storici non legati ai partiti di sinistra; il Sole 24 ore, il giornale di Confindustria, si schierava dalla parte araba Sciita per interessi economici delle imprese italiane; Avvenire, il quotidiano vicino al Vaticano, scriveva solo di pace…
Questa è la dimostrazione che tutto il mondo, anche occidentale, è sottoposto a una costante islamizzazione, innanzitutto dell’informazione, e che i principi democratici sono stati soppiantati dalla violenza e dall’odio verso l’unico Paese del Medio Oriente, Israele, che si trova di fronte all’abbandono di quegli Stati che un tempo erano democratici. L’Europa e gli USA imparino da Bin Salman che il rischio che corre l’Occidente è di non aver capito di trovarsi di fronte a un precipizio… complici anche le imminenti elezioni presidenziali americane.
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