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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
14.04.2002 15/4/02 Scorretti quotidiani
Stato palestinese

Testata: Corriere della Sera
Data: 14 aprile 2002
Pagina: 1
Autore: Lilly Gruber
Titolo: «UNO STATO PALESTINESE PER SALVARE LA DEMOCRAZIA IN ISRAELE»
Il nuovo attacco antiisraeliano di Lilli Gruber (dai toni - dobbiamo riconoscerlo - un po' meno astiosi di quelli a cui ci aveva da lungo tempo abituati) ricorre a una tecnica divenuta ormai classica: si prendono alcune dichiarazioni - spesso estrapolate dal contesto - di un israeliano "dissidente" e si riportano come se fosse vangelo, come se le sue proposte fossero "la" soluzione. In questo caso si tratta di Ami Ayalon. Con una citazione non virgolettata Lilli Gruber fa notare che

l'uso della forza non attenuerà la rabbia palestinese, e che nemmeno l'uccisione di Arafat li farà desistere dal loro obiettivo: creare uno stato sovrano, in grado di sopravvivere dal punto di vista politico ed economico.
E noi non possiamo non chiederci: se l'obiettivo è la creazione di uno stato sovrano, perché da 54 anni non solo lo stanno rifiutando, ma stanno anche lottando con tutte le proprie forze per impedirgli di nascere? Non sorge in Lilli Gruber il sospetto che l'obiettivo possa essere un altro?
E ancora:

"Tsahal è più forte che mai, i nostri servizi segreti sono eccellenti, allora perché il problema non è ancora risolto?"
A noi la risposta sembra molto semplice: perché Tsahal finora ha usato sì e no un centesimo della sua forza. Prosegue sostenendo che c'è un unico modo possibile

per fermare la violenza: smantellare le colonie ebraiche di Gaza e Cisgiordania e ristabilire la continuità territoriale dei due lembi di terra.

Forse la signora Gruber ha già dimenticato, a meno di due anni di distanza, che questo è esattamente quanto era stato proposto a Camp David, ed è stato rifiutato. Dimentica che quando Barak è arrivato ad offrire tutto e non gli è rimasto più niente da negoziare, Arafat ha scatenato la guerra. Dimentica che vari sondaggi hanno rilevato che la maggioranza dei palestinesi è decisa a continuare la guerra contro Israele anche in caso di completo ritiro dai territori. E conclude:
è ormai chiaro che solo l'istituzione di uno Stato palestinese preserverà il carattere ebraico e democratico di Israele
Peccato che lo stato Palestinese come lo intendono i palestinesi si estenda dal Giordano al mare e non preveda affatto la presenza dello stato di Israele, democratico o no. Siamo sicuri che sia ragionevole chiedere a Israele di accettare questo?



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