Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Testata: Corriere della Sera Data: 21 maggio 2002 Pagina: 1 Autore: Guido Olimpio Titolo: «L’inviato dell’Onu: «A Jenin ho visto l’orrore»»
"Preoccupazioni umanitarie"?!
L’Unione Europea chiede un’inchiesta. Sharon annuncia il ripiegamento dell’esercito da domenica. Catturato un leader di Hamas
L’inviato dell’Onu: «A Jenin ho visto l’orrore»
I rappresentanti internazionali visitano la zona dopo il ritiro dei tank. «Un capitolo triste della storia di Israele» di Guido Olimpio
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GERUSALEMME - Vagano tra le rovine, fermandosi davanti ai cumuli di terra. Scavano con le mani e con mezzi di fortuna. Su uno spiazzo c’è una ruspa che sposta i detriti. E resti umani. Nel campo profughi di Jenin i vivi cercano i morti.
E vorrei vedere il contrario! I soldati israeliani si sono ritirati alla periferia lasciando solo dei cecchini. Così gli abitanti hanno trovato il coraggio di uscire alla ricerca di coloro che sono stati spazzati via da giorni di furiosi combattimenti. Quali combattimenti? Ma i morti non erano quasi tutti civili disarmati e innocenti? L’esercito israeliano ha usato blindati e bulldozer per spianare la resistenza. Hanno distrutto le case senza badare a chi ci fosse all’interno. Numerose testimonianze non di parte sostengono che i palestinesi hanno minato le case per trasformarle in trappole per i soldati e le hanno fatte saltare. Poi i soldati le hanno spianate per il timore che ci fosse ancora dell'esplosivo, timore che in numerosi casi si è rivelato fondato. E d'altra parte perché mai l'esercito avrebbe dovuto mettere a repentaglio la vita dei soldati mandandoli a spianare casa per casa, quando avrebbero comodamente potuto bombardarle dagli aerei, se questo fosse stato lo scopo? Ma a Olimpio queste testimonianze non sono arrivate. O forse gli sono arrivate ma, non essendo di fonte palestinese, non le ha ritenute degne di fede. Neanche degne di una menzione.
Guerriglieri palestinesi come civili. No: guerriglieri che si fanno scudo dei civili, come sempre. Nel campo si era sparsa la voce del ritrovamento 5 persone ancora in vita, poi di un ragazzo. Ma la notizia non ha trovato conferma. Ieri tra i fantasmi di Jenin è comparso l’inviato speciale dell’Onu, Terje Roed-Larsen. Si è addentrato nei vicoli e ha raggiunto la piazza dove una volta sorgevano decine di case. Era sotto choc. «Sconvolgente, è qualcosa che va oltre l’immaginazione. Ho visto il corpo di un ragazzo spuntare tra i detriti. E i corpi dei ragazzi israeliani in pizzeria, in discoteca, sugli autobus, non li ha visti? Non lo hanno sconvolto? Israele ha diritto di difendersi ma questo non è un assegno in bianco per fare ciò che vuole - ha dichiarato il diplomatico. E come dovrebbe difendersi: mandando ai terroristi un cartoncino d'invito? E’ un momento triste nella storia di Israele». Un commento severo di una personalità colpita dallo scempio che ha visto. Siamo davvero sicuri che un rappresentante dell'Onu sia la persona più degna di fede in un caso come questo? Abbiamo già dimenticato gli osservatori Onu che in Libano hanno prestato le loro macchine e le loro divise ai terroristi Hezbollah per rapire tre soldati israeliani? Abbiamo dimenticato che per quasi un anno hanno negato che esistesse un filmato del rapimento? Abbiamo dimenticato che quando sono stati costretti ad ammetterne l'esistenza si sono rifiutati di consegnarlo agli israeliani con la motivazione che questi avrebbero poturo riconoscere i terroristi e l'Onu non può aiutare una delle parti in causa contro l'altra perché deve essere neutrale? Abbiamo dimenticato gli immani massacri in Bosnia e fra hutu e tutsi che gli osservatori Onu sono stati a contemplare senza muovere un dito? E potremmo continuare a lungo. Ma vorremmo ancora ricordare almeno l'infamia di Durban, avallata dall'Onu.
«Questo è l’inferno, non è esagerato parlare di massacro», ha aggiunto Peter Hansen direttore dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei profughi palestinesi. L'agenzia che ha sempre chiuso occhi e orecchie sulle immense quantità di armi introdotte nei campi profughi. Che ha chiuso occhi e orecchie sui libri scolastici che negano l'esistenza di Israele e che incitano a uccidere tutti gli ebrei "figli di maiali e scimmie", che ha chiuso occhi e orecchie sul lavaggio del cervello fatto ai bambini fin dalla prima infanzia per istillare loro l'odio antiebraico e l'aspirazione al cosiddetto martirio.
Il bilancio del massacro è incerto. I palestinesi sostengono che le vittime sono diverse centinaia, gli israeliani poche decine. La comunità internazionale chiede chiarezza. L’Unione Europea ha sollecitato l’apertura di un’inchiesta, il governo inglese e quello olandese anche. L’organizzazione Human Rights Watch accusa Israele di «crimine di guerra». E in un rapporto racconta di terribili violazioni: hanno usato minorenni per farsi scudo o per controllare oggetti sospetti nei campi profughi. Notizie di quale fonte, visto che, a quanto pare, durante le operazioni nessun estraneo è potuto entrare nelle zone di combattimento? Gerusalemme si difende accusando i palestinesi di fare della «propaganda», ma un alto funzionario ammette che esistono «preoccupazioni umanitarie».
Fra "preoccupazioni umanitarie" e "crimini di guerra" Olimpio non scorge alcuna differenza? L’esercito avrebbe deciso di accelerare il ritiro dal campo profughi rinunciando al recupero dei cadaveri per evitare danni ai suoi soldati: molti corpi, hanno sostenuto fonti ufficiali, sarebbero delle trappole. Ossia, i palestinesi avrebbero legato ai cadaveri delle cariche esplosive. Avrebbero? A Olimpio non risulta?
Il ripiegamento da Jenin, sarà seguito da altri. Il governo israeliano ha promesso di ritirare le proprie forze entro domenica. Tuttavia, i reparti saranno rischierati nelle vicinanze dei centri palestinesi in funzione antikamikaze. E le unità scelte proseguiranno nei blitz per catturare elementi sospetti. Ieri, nei pressi di Nablus, è stato arrestato uno dei leader militari di Hamas, responsabile della morte di 100 israeliani. Uno che è responsabile della morte di cento persone si chiama leader? Continuerà invece l’assedio alla Chiesa della Natività di Betlemme e al palazzo di Arafat, il Mukata, a Ramallah. Sharon insiste per ottenere l’arresto dei militanti Continuerà invece l’assedio alla Chiesa della Natività di Betlemme e al palazzo di Arafat, il Mukata, a Ramallah. Sharon insiste per ottenere l’arresto dei militanti terroristi, per favore! chiusi nella basilica (oppure il loro esilio) e di alcuni ricercati rifugiatisi con il raìs. I palestinesi temono che gli israeliani possano tentare un colpo di mano per arrestare Fuad Shubaki (personalità coinvolta nel traffico d’armi) e Ahmed Saadat, leader del Fronte popolare accusato dell’omicidio del ministro Zeevi a ottobre. La coppia è nascosta nel «Mukata». La stampa israeliana sottolinea che il premier ha promesso agli americani di «non toccare» Arafat, ma non ha escluso di cacciarlo. Il fallimento della missione Powell ha accresciuto i timori di chi teme una soluzione drammatica per l’Autorità palestinese. Un altro attentato, è la tesi, e il raìs verrà espulso. Inoltre, l’esercito ha distrutto in modo sistematico non solo i covi dei gruppi estremisti, ma uffici e strutture civili. L’autonomia palestinese non sarà più in grado di governare.
Sarebbe davvero una sciagura, dal momento che quando ha governato non ha fatto altro che organizzare il terrore e aumentare drammaticamente la miseria dei palestinesi? E viene da chiedersi come farà - ammesso che lo voglia - a controllare le fazioni radicali. Sharon, accusa la stampa liberal , ha voluto cancellare l’interlocutore, in modo da rendere impossibile qualsiasi forma di negoziato. E quando l'interlocutore era nel pieno delle sue funzioni, chi era a rendere impossibile qualunque forma di negoziato? Solo Shimon Peres, il ministro degli Esteri, ha conservato un briciolo di fiducia. Potremmo trattare con Arafat se si impegna contro il terrore, è il suo messaggio. Ma ammette che la regione vivrà momenti difficili.
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