Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
20/5/02 UNA LETTERA INTERESSANTE E MOLTO UTILE lettere al corriere
Testata: Corriere della Sera Data: 19 maggio 2002 Pagina: 1 Autore: Titolo: «»
Riportiamo una lettera dalla rubrica Lettere al Corriere di Domenica 19 Maggio 2002. Tale lettera è, a nostro parere, estremamente interessante sia nei contenuti, sia come esempio di quelle "lettere ai giornali", che non ci stancheremo mai di promuovere. Con Arafat Siamo daccapo?
Caro Mieli, avevo letto con soddisfazione le parole di ravvedimento di Arafat al Consiglio legislativo palestinese. Poi, visitando un sito inglese (www.imra.org.il), ho visito che sull'accordo con Israele Arafat ha affermato: "Ricordiamoci l'accordo di Conciliazione di Houdaibbiyya per ciò che ci compete, nell'interesse del nostro popolo e nazione, di quello pan-Arabo al di fuori della nostra competenza, nel rafforzare la solidarietà internazionale col nostro popolo e la nostra causa". Parole misteriose? Poi ho letto: "L'accordo di Houdaibiyya fu un trattato di pace decennale fra maometto e la tribù dei Qura'ish. Dopo 2 anni, dopo che Maometto aveva migliorato la sua potenza militare, straccio l'accordo e massacrò i Qura'ish". Siamo daccapo: ecco l'Arafat a doppia faccia che muore di fame con le dispense piene, con i suoi miliziani nella Basilica cui i francescani hanno fatto da riparo, con la sua violazione dei diritti umani quando a Jenin i Tanzim si riparavono dietro civili e miravano le loro case. Ma noi italiani ci commuoviamo lo stesso, e c'è sempre chi se ne approfitta. Dario Querce, Milano