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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
29.08.2003 Una lettera a La Repubblica
e le reazioni

Testata:Informazione Corretta
Autore: Federico Steinhaus
Titolo: «Lettera a La Repubblica»
Riportiamo all'attenzione dei nostri lettori una lettera di Federico Steinhaus pubblicata dalla Repubblica mercoledì 27 agosto 2003.
Mi occupo con angoscia, potendolo misurare sia come ebreo sia come esponente della sinistra, da oltre trent'anni del problema ricorrente dell'antisemitismo di sinistra. Ereditato da quella guerra dei Sei Giorni che Israele fu costretto a combattere per sopravvivere, ma che portò con sè la conquista di territori palestinesi e arabi e la dismissione dell'etichetta di vittime predestinate, così bella da onorare. Una verità più cruda addita come causa prima dello spostamento delle simpatie della sinistra, la chance offerta dagli arabi all'Unione sovietica di accedere finalmente ai mari caldi, e indica la scelta ideologica come effetto secondario di quella strategica. Sia come sia, data dal 1967 l'estensione ciclica agli "ebrei" dell'odio rancoroso della sinistra nei confronti di Israele (non solo dei suoi governi, anche laburisti). Qualcuno ricorderà le vignette di Forattini nel 1982, come ora le vignette sul caso Mieli pubblicate nel principale sito Internet dei no global e dei pacifisti "targati". Questo è antisemitismo senza altre aggettivazioni annacquanti. Ed è un antisemitismo che viene generato da "quella" prevenzione politico-ideologica, che nella fase intermedia ha prodotto un antisionismo che occasionalmente funge da mascheratura dell'antisemitismo. Non mi si accusi di voler etichettare come antisemitismo qualunque critica a Israele, ai suoi governi, alle sue scelte politiche. Ma non si cerchi neppure di giustificare l'antisemitismo come se fosse una mera critica politica, in quanto tale legittima, che i soliti ebrei travisano per continuare a farsi i loro comodi e dominare il mondo.
Fra i tanti messaggi di piena solidarietà arrivati all'autore da lettori che si
qualificano di sinistra e condividono le opinioni espresse, tre soli sono
saturi proprio di quell'antisemitismo che la lettera denunciava. Di questi,
desideriamo portare all'attenzione dei nostri lettori il messaggio
sprezzante e maleodorante, oltre che confuso, di un signore che si proclama
direttore di un sito internet, dedicato ad un non meglio identificato
"giornalismo etico", e che proprio per questo riteniamo meritevole di attenzione.
Non riteniamo, invece, che il messaggio sia meritevole di un qualsiasi
commento da parte nostra.

La leggo su Repubblica del 27 agosto.
L´antisemitismo, inteso come discriminazione verso un cittadino soltanto perché ebreo, è, a sinistra, un non-senso. Ha invece senso e giustificazione, in tutta l´area liberal, l´antisionismo, inteso come avversione a Israele, Paese costuito sul genocidio dei palestinesi, e Stato barbaro, essendo, tra l´altro, l´unico che legittima la tortura.
Gian Carlo Scotuzzi
Direttore del www.ilcronista.org



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