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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
26.08.2003 La moltiplicazione dei profughi...e dei sussidi:
tutti i pasticci dell'ONU

Testata:Informazione Corretta
Autore: Federico Steinhaus
Titolo: «La moltiplicazione dei profughi...e dei sussidi:»
Tutti gli "addetti ai lavori" sanno che uno dei problemi centrali del contenzioso israelo - palestinese è quello del diritto al ritorno dei profughi palestinesi, che l'Autorità Palestinese pretende sia riconosciuto come diritto naturale ed inalienabile, mentre Israele vorrebbe trasformarlo in un indennizzo concordato.
E' anche noto che l'Autorità Palestinese assume a base di questa richiesta un conteggio che stabilisce in circa 4.250.000 il numero dei profughi da reintegrare, e che proprio questa imponente cifra è alla base delle legittime preoccupazioni di Israele per la sopravvivenza dello stato stesso.
Meno noto è il calcolo in base al quale si arriva a definire in oltre 4 milioni il numero dei profughi palestinesi nel mondo titolari di questo presunto diritto. Ed ecco la spiegazione.

Le Nazioni Unite hanno due strutture che si occupano istituzionalmente di profughi. La prima fa capo all'Alto Commissariato per i Rifugiati, che identifica i titolari di questa qualifica in coloro i quali "avendo un fondato timore di essere perseguitati...si trovano al di fuori del paese del quale hanno la nazionalità". Questa definizione esclude che i discendenti di rifugiati possano essere classificati anch'essi come rifugiati. I cubani fuggiti in Florida sono rifugiati, i loro figli e nipoti nati negli Stati Uniti non più, in quanto non hanno più la nazionalità cubana.
Pertanto, in base alla definizione adottata da questa struttura dell'ONU il numero dei rifugiati da un determinato paese diminuisce nel tempo.
Esiste però una seconda struttura dell'ONU, la United Nations Relief and Work Agency (UNRWA), istituita nel 1949 unicamente allo scopo di gestire il problema dei profughi palestinesi, e questa definisce i "suoi" rifugiati in maniera radicalmente diversa alla sua consorella, affermando che sono profughi dalla Palestina" coloro che sono vissuti in Palestina fra il giugno 1946 ed il maggio 1948, che hanno perso le loro case e mezzi di sostentamento a causa del conflitto arabo - israeliano del 1948...ed i discendenti di quanti divennero profughi nel 1948".
La differenza di trattamento è evidente e clamorosa: per le Nazioni Unite i profughi non sono tutti uguali, e vi è chi è "più profugo" di altri, anzi la qualifica di profugo è addirittura ereditaria senza limiti di tempo.

Bene, facciamo ora un pò di conti sulla base di quanto stabilisce l'ONU. Se presumiamo che i profughi palestinesi del 1948 siano stati 726.000, come dicono le fonti ufficiali dell'ONU (storici considerati obiettivi abbassano questa stima a 420.000 - 539.000, e motivano la cifra superiore con il desiderio dei profughi di percepire un maggiore introito dai sussidi pro capite), un semplice calcolo demografico che si basi sui criteri di riconoscimento dell'Alto Commissariato ci fa ritenere che in realtà i profughi non siano più 726.000, bensì circa 200.000.
L'UNRWA, invece, come abbiamo visto include fra i profughi legittimamente riconosciuti come tali anche i figli nipoti e pronipoti di quanti abbandonarono la Palestina nel 1948, e con una interpretazione estensiva vi aggiunge anche quanti lasciarono la loro casa nel 1967 a seguito della Guerra dei 6 Giorni. Ed ecco come si spiega la crescita del loro numero dagli originari 726.000 ad oltre 4 milioni.

Le Nazioni Unite, dunque, legittimano falsamente lo status di profughi per il 95% delle persone che l'Autorità Palestinese pretende di far tornare in patria - in Israele, non in Palestina, si noti bene, mentre solamente il 5% di queste può vantare un diritto riconosciuto dagli standard internazionali applicati dall'ONU stessa a tutti gli "altri" rifugiati del mondo.
E' evidente e noto che il problema dei profughi è stato fin dal 1948 gestito dal mondo arabo sulla base di considerazioni strettamente ed esclusivamente politiche, non umanitarie; per mantenere in evidenza il contenzioso pertanto nessuno stato arabo ha assorbito i profughi palestinesi, negando loro spesso uguaglianza di diritti, accesso al lavoro ed allo studio, ed ovviamente l'acquisizione della cittadinanza.
Per concludere, un'ultima notazione: gli Stati Uniti contribuiscono al bilancio dell'UNRWA con un importo corrispondente al 40% del bilancio annuo di 306 milioni di dollari dell'ente.




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