Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
La sinistra contro Le Figaro Cronaca di Mauro Zanon
Testata: Libero Data: 04 luglio 2024 Pagina: 14 Autore: Mauro Zanon Titolo: «Al Figaro è faida interna contro il direttore filo-RN»
Riprendiamo LIBERO di oggi, 04/07/2024, pag. 14, con il titolo "Al Figaro è faida interna contro il direttore filo-RN", cronaca di Mauro Zanon
Mauro Zanon
Alexis Brezet, direttore del quotidiano liberale Le Figaro, sotto pressione perché esprime la sua preferenza per i lepenisti, piuttosto che per il Fronte Popolare. Rivolta anche all'interno del suo stesso giornale.
Le Figaro, il grande quotidiano liberal -conservatore francese, è al centro di una faida interna da quando il direttore, Alexis Brézet, ha pubblicato un editoriale in cui, in vista del secondo turno delle elezioni legislative, ha invitato implicitamente a preferire il Rassemblement national (Rn) di Marine Le Pen e Jordan Bardella al Nuovo fronte popolare, l’ammucchiata delle sinistre guidata da Jean-Luc Mélenchon.
«Tra Bardella e Mélenchon, chi, in coscienza, vorrà metterli sullo stesso piano?», ha scritto Brézet nel suo editoriale intitolato «Tragedia francese». «Il programma di Rn è certamente preoccupante sotto molti aspetti, ma dall’altro lato c’è: antisemitismo, islamogoscismo, odio di classe, isteria fiscale», ha aggiunto Brézet, citando Raymond Aron: «La scelta in politica non è tra il bene e il male, ma tra il preferibile e il detestabile». E il «preferibile» è il Rassemblement national. La linea del direttore, che già due settimane fa su Europe 1 si era espresso a favore dell’unione delle destre, dunque dell’alleanza tra Rn e Éric Ciotti, presidente dei Républicains, è stata contestata da un centinaio di giornalisti della redazione. Che hanno scritto una lettera aperta chiedendo a Brézet: «Le Figaro si definisce ancora come un giornale liberale, conservatore, europeista e contrario all’estrema destra?». Una fonte interna ha detto a Libération che i giornalisti del Figaro sono stufi di passare per una «redazione di fascisti», così hanno deciso di «reagire pubblicamente».
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