Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Testata:Informazione Corretta Autore: la redazione Titolo: «Raid israeliano a Nablus»
Nella sua corrispondenza sulla Stampa di oggi 9.8.2003 (che riportiamo di seguito), Aldo Baquis riporta una dichiarazione di Abdel Aziz Rantisi, un importante capo di Hamas, rilasciata a Gaza durante una "violenta" intervista (come la definisce Baquis, che si solito è molto cauto sul versante palestinese). Per definirla violenta, che diceva Rantisi ? Ecco, testuale, dalla Stampa: "Rantisi... ha paragonato gli israeliani ai nazisti. Anzi - si è subito corretto - devo scusarmi verso Hitler, perchè i suoi stivali erano più puliti di quelli degli assassini ebrei". Se una frase del genere fosse mai stata pronunciata da un militare o politico israeliano possiamo stare certi che ce la saremmo trovata nei titoli di tutti i quotidiani di oggi. E, per l'avvenire, citata da tutte le Liette Tornabuoni-Igor Man-Bernardo Valli-Sandro Viola-Barbara Spinelli- e-chi-più-ne-ha-ne-metta. Ma l'ha detta un alto dirigente di Hamas, quindi solo fra le righe, solo su qualche raro giornale. Per il resto, zitti. Che diamine, c'è tanto da dire su Sharon...... NELLO SCONTRO A FUOCO UCCISI DUE DIRIGENTI DELL’ORGANIZZAZIONE, DUE ALTRI PALESTINESI E UN MILITARE
Raid israeliano a Nablus, 5 morti
Hamas: ci vendicheremo, la tregua è finita
Aldo Baquis TEL AVIV Il movimento di resistenza islamico Hamas ha minacciato ieri di sospendere la tregua proclamata il 29 giugno, in reazione alla uccisione di due dirigenti del proprio braccio armato Ezzedin al Qassam in una battaglia infuriata nel campo profughi di Ascar, alle porte di Nablus (Cisgiordania). Nello scontro a fuoco e nei successivi disordini di piazza sono rimasti uccisi anche due abitanti del campo profughi (uno lanciava pietre, l'altro è un passante intossicato a morte da micidiali gas lacrimogeni) nonché un membro di un’unità di élite israeliana. Sconvolto da questi eventi, in serata Abdel Aziz Rantisi - un dirigente politico di Hamas - ha rilasciato da Gaza una violenta intervista in cui ha paragonato gli israeliani ai nazisti. «Anzi - si è subito corretto - devo scusarmi verso Hitler, perché i suoi stivali erano più puliti di quelli degli assassini ebrei». Al coro delle minacce si è aggiunto, dal Libano, anche il Partito di Dio, gli Hezbollah di Hassan Nasrallah, che ieri ha scatenato un’offensiva di razzi e mortai verso le propaggini del Monte Hermon talmente impetuosa da colpire non solo le postazioni militari israeliane, ma anche due vicini villaggi del Golan, abitati da drusi filosiriani. A Majdal Shams, la principale cittadina drusa della zona, un razzo katyusha degli Hezbollah (filosiriani anch'essi) ha distrutto un’abitazione, senza provocare vittime. Da Beirut è stato spiegato che si è trattato di una prima reazione per l’uccisione, avvenuta il 2 agosto con un’autobomba, di un importante militante sciita, Ali Hussein Saleh. Secondo fonti israeliane, Saleh fungeva da trait d'union fra gli Hezbollah e i servizi di sicurezza iraniani. Verificatasi a breve distanza dagli uffici di Nasrallah, quell'attentato è stato imputato dalla stampa libanese ai servizi segreti israeliani. I due quadri militari di Hamas uccisi a Nablus sono stati identificati in Hamis Abu Salem, un ingegnere esperto nella confezione di ordigni, e in Faiz a-Sader, un comandante di zona che, secondo Israele, era incaricato fra l'altro di individuare candidati adeguati per compiere attacchi suicidi. La loro cattura è stata affidata ai membri di Shayetet 13, il commando della marina militare specializzato in infiltrazioni spericolate e quindi particolarmente adatto ad agire nella oscurità in una zona insidiosa come il campo profughi vicino a Nablus. Ma le cose sono andate subite per il verso storto. Dopo aver circondato l'edificio di tre piani dove si nascondevano i due ricercati, mediante megafoni i militari li hanno invitati ad arrendersi. In tutta risposta hanno ricevuto una pioggia di fuoco che ha ucciso sul posto un membro del commando israeliano. Nel tentativo di neutralizzare i militanti palestinesi, i soldati hanno allora sparato un razzo anti-carro contro l'appartamento in cui si trovavano: la parte superiore dell'edificio si è letteralmente elevata in aria in una esplosione immane che ha illuminato a giorno la periferia di Nablus. In seguito il comandante israeliano delle operazioni, Gady Eisenkot, ha spiegato che in quell'appartamento si trovava un laboratorio di Hamas per la confezione di ordigni. Secondo le stime, vi erano centinaia di chilogrammi di materiale esplosivo. I militari hanno cercato invano di imporre il coprifuoco sulla zona. Gli scontri sono proseguiti per ore e al loro termine erano rimaste sul terreno altre due vittime: un ragazzo ventenne e un uomo quarantenne. Eisenkot ha respinto le accuse palestinesi secondo le quali Israele vorrebbe destabilizzare il cessate il fuoco nei Territori. A suo avviso quella di ieri è stata solo una operazione di carattere circoscritto, dettata dalla necessità impellente di impedire altri attentati. Fra i dirigenti di Hamas, le notizie provenienti da Nablus hanno suscitato reazioni incandescenti anche perché - a differenza dei militanti di al-Fatah e delle Brigate dei martiri di al-Aqsa - i quadri militari di Hamas hanno in queste settimane realmente sospeso gli attacchi, per ammissione degli stessi dirigenti israeliani. Ieri dunque gli integralisti palestinesi hanno promesso che il sangue dei loro compagni di lotta sarà vendicato, malgrado la tregua.