Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Una storia israeliana ci aiuta a capire una realtà che nessun giornale ci fa conoscere
Testata:Informazione Corretta Autore: la redazione Titolo: «Fatti e Storie da Israele»
Ci sono storie che i vari corrispondenti italiani preferiscono non inviare. Ne citiamo due, diverse fra loro, ma non meno significative. Ecco la prima:
I media israeliani riferiscono :
La radio Israeliana: http://bet.iba.org.il/?entity_code=40654 Arutz 7: http://www.a7.org/news.php3?id=57369 Haaretz: http://www.haaretz.co.il/hasite/spages/326304.html e http://www.haaretz.co.il/hasite/pages/ShArt.jhtml?itemNo=326304&contrassID=1&subContrassID=1&sbSubContrassID=0
che in uno dei "famigerati" posti di blocco istituiti a sud di Jenin sono stati fermati oggi ed arrestati 3 capi terroristi della Jihad islamica: Majdi Yaakubah,Muhammad Jubrah e Ahmed Saikh Ibrahim.
Nulla di nulla sui nostri giornali. Ecco la seconda: Il quotidiano israeliano Maariv dedica oggi un articolo ad Avivah Levi, una n israeliana di 57 anni, che ha scelto un modo molto "israeliano" di essere utile al suo popolo : http://images.maariv.co.il/channels/1/ART/520/243.html
Ad Avivah Levi, 57 anni, insegnante e nonna di 5 nipotini che all' inizio della guerra si e' offerta volontaria a servire in uno dei posti di blocco tanto vituperati dagli europei progressisti,per impedire ai terroristi palestinesi di entrare nelle citta' israeliane. All' inizio l'esercito non la voleva, ma dopo le sue insistenze le ha fatto seguire un corso accelerato e da allora lei serve con dei turni di due settimane nei posti di blocco, porta il giubbotto anti proiettile ed è armata di un M-16 a canna corta. Attualmente Avivah serve come vice comandante del posto di blocco di Calandia a nord di Gerusalemme. 8 ore al giorno sotto il solleone non sono uno scherzo, ma lei e' piu' che contenta, perche' sente di contribuire al benessere di tutti, usando il proprio giudizio su chi far passare e come. Una storia umana che riflette la realta' israeliana. Forse per questo motivo, sia gli arresti, sia la storia di Avivah non interessano i nostri media. C'è l'esempio dell'abnegazione di una donna, non ci sono critiche contro Israele, quindi l'interesse è zero. Non è vero ANSA, Repubblica, Unita' & C. impegnati come siete sempre a demonizzare lo Stato ebraico, perchè mai dovreste offrire ai vostri lettori una immagine diversa di Israele ?