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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
07.08.2003 Appena liberati i detenuti palestinesi
ecco quello che pensano

Testata:Informazione Corretta
Autore: la redazione
Titolo: «Cosa dicono e pensano i detenuti appena liberati»
Israele ha liberato 330 detenuti palestinesi. Chi ha scritto correttamente detenuti e chi ha continuato ad usare la parola "prigionieri". Ai nostri giornalisti piace quel "prigionieri", li rafforza nella loro convinzione che lo Stato ebraico è cattivo e crudele. Non ha detenuti ma prigionieri.
I detenuti, per poter essere liberati, hanno dovuto firmare un impegno solenne che non avrebbero più agito contro Israele. Abbiamo ancora nelle orecchie le lamentele, non solo di Arafat, che i liberati sono detenuti qualunque, non politici, quelli arrestati abusivamente, appunto perchè politici, non sono compresi nei 330.
Ebbene, leggiamo a caso due dichiarazioni degli appena liberati. La prima la prendiamo da Repubblica (inviato Leonardo Coen), che scrive:

Oltre il posto di blocco, in territorio palestinese, li attendono i parenti. Come la madre di Mahmud Dagir, una donna minuta e due occhi scurissimi: "Mio figlio aveva 25 anni quando venne arrestato. Ora ne ha 30. La sua colpa? Essere membro di Hamas".
Questo per dire che essere membro di Hamas, un gruppo riconosciuto come terrorista persino dall'ONU, equivale, per la madre palestinese minuta e dagli occhi scurissimi, all'iscrizione al locale football club. Che male c'è dunque? Perchè arrestare quel povero ragazzo?

La seconda dal Corriere della Sera (inviato Renzo Cianfanelli) che scrive:

"Io -ha dichiarato subito dopo il rilascio e la firma del documento israeliano Hamad al-Smairi, uno dei militanti usciti ieri dal carcere- sono un soldato della Jihad Islamica e, come tale, rispondo solo degli ordini che ricevo da questa organizzazione di lotta armata per la liberazione del popolo palestinese"
Da queste due dichiarazioni si deduce chiaramente che la buona volontà israeliana viene ripagata con la considerazione nulla dell'impegno firmato al momento del rilascio. Seconda considerazione, non pare proprio che i rilasciati siano detenuti comuni. Al contrario, membri di Hamas, terroristi pronti a riprendere in pugno le armi.
Cominciamo a pensare che abbiano ragione quei critici della Hudna che sono pessimisti sul percorso di pace. Abu Mazen sempre più senza reali poteri, molti tentativi sventati di attentati gravissimi, omicidi stradali in continuazione. E a Israele si chiede di interrompere la costruzione della barriera difensiva, di liberare ancora più detenuti, di eliminare i posti di blocco.




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