Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
I Pro-Gaza sempre più violenti Cronaca di Massimo Sanvito
Testata: Libero Data: 26 maggio 2024 Pagina: 14 Autore: Massimo Sanvito Titolo: «I pro-Gaza sempre più violenti, aggredita la Ceccardi»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 26/05/2024, a pag. 14, con il titolo "I pro-Gaza sempre più violenti, aggredita la Ceccardi", la cronaca di Massimo Sanvito
Susanna Ceccardi, a Prato è stata aggredita da manifestanti pro-Palestinesi. Uno dei tanti episodi di questo genere. L'estrema sinistra che manifesta per Hamas è arrivata a un punto di non ritorno
È ufficiale: ormai siamo a un punto di non ritorno in tema di Gaza-deliri. L’escalation di violenze (fisiche e verbali), firmate dal terribile combinato disposto centri sociali-propal, avrà mai fine? Chissà.
Dopo il blitz degli antagonisti davanti all’università di Torino contro l’europarlamentare leghista Silvia Sardone, ecco il bis - ieri a Prato - ai danni della collega di partito (a Bruxelles) Susanna Ceccardi. Nella città toscana, tra le file dei contestatori, sono spuntati cartelli del tipo “Gesù trans morto per la nostra libertà” e “Scuole chiuse per il Ramadan, non per Natale”. L’odio per le nostre radici e la nostra cultura da parte dell’antifascismo militante tutto proteste e okkupazioni, ormai, non ha più confini. «Quando ho visto i contestatori, li ho avvicinati per cercare un confronto e comprendere il loro punto di vista. Purtroppo sono stata subissata di insulti e un manifestante avrebbe voluto aggredirmi fisicamente. Volevo sapere se secondo loro l’Islam è così inclusivo nei confronti delle comunità Lgbtq+ e se garantisce ai cittadini la stessa libertà di pensiero e manifestazione che abbiamo in Italia e in Occidente», ha spiegato la Ceccardi.
A Milano, invece, Giovani Palestinesi e collettivi studenteschi hanno sfilato a braccetto per la 32esima volta (trentadue cortei, e poi parlano di repressione del governo...) nel quartiere multietnico di via Padova. E se la sono presa con un ristorante McDonald’s. La colpa della catena americana? «Fornire migliaia di pasti ai soldati israeliani e aprire ristoranti nei territori occupati in Cisgiordania», hanno arringato la folla i manifestanti. E ancora: «Dobbiamo distruggere l’economia israeliana, tutto dipende da noi».
Ma la notizia più tragicomica della giornata milanese è arrivata dall’università Bicocca, dove la ragazza in sciopero della fame per ottenere un incontro con la rettrice si è sentita male e sono dovuti intervenire i soccorritori del 118 con un’ambulanza ad hoc per lei. Alla Statale, invece, il clima resta bollente soprattutto in vista del Senato Accademico straordinario convocato per domani: si voterà se rescindere o meno l’accordo con l’università israeliana Reichman. I tendifadini, manco a dirlo, saranno in presidio.
Intanto, il ministro all’Università, Anna Maria Bernini, ha mandato un messaggio ai rettori: «Ricordiamoci che gli studenti hanno il diritto allo studio, che non significa solo borse e housing, ma anche il poter usare le università per gli scopi a cui sono destinate. Siamo rispettosi delle proteste purché queste non trascinino nella violenza: non possiamo trasformarle in luoghi occupati o, soprattutto, in moschee improprie. Nelle università non si può fare quello che si vuole».