Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Rai 3, come previsto ieri Una vergognosa trasmissione di propaganda
Testata: Rai 3 Data: 31 luglio 2003 Pagina: 1 Autore: la redazione Titolo: «Lettere dalla Palestina»
Come Informazione Corretta ha già segnalato ieri,è andata in onda la proiezione di un documentario dal titolo: "Lettere dalla Palestina" su Rai3. dopo la visione del documentario riportiamo un nostro commento:
Una produzione della sinistra italiana (nei titoli di coda si ringrazia Luisa Morgantini) dove lo spettatore è investito da immagini che mostrano gente oppressa, in miseria, vittime della potente macchina da guerra israeliana che rende loro la vita invivibile, che li costringe in case fatiscenti o abbattute, a code estenuanti ai check-point, che ha rubato loro case e terreni, che uccide bambini...
Un' unica conclusione: il popolo palestinese è la sola vittima della guerra. Solo un paio di esempi: due belle studentesse palestinesi che, sfilando sotto il poster del Che che campeggia in una bella casa di Gerusalemme, si lamentano del fatto di non poter andare in Università quella mattina....(il check point serve a quello del resto: a far arrivare in ritardo le ragazze all'Università). Il finale sui poveri detenuti palestinesi arrestati "senza motivo" è invece da antologia.
Nessun cenno alle cause che hanno portato a questa situazione: il terrorismo palestinese che fa strage di civili israeliani in autobus e ristoranti, usando tutti i metodi per infiltrarsi in territorio israeliano (ambulanze, donne incinte), il sistematico rifiuto da parte degli arabi di riconoscere sin dalla sua nascita lo Stato di Israele costringendolo in ripetute guerre di difesa, opponendosi alla nascita di uno Stato arabo a fianco di quello israeliano, perseguendo solo l’idea di distruggere Israele. Insomma, un modo di mostrare situazioni reali negando allo spettatore non informato la possibilità di farsi una idea equilibrata della situazione venutasi a creare per cause molteplici di cui molte imputabili ad Arafat che ha portato il suo popolo alla miseria ed a una cultura della morte e dell’odio insegnato ai bimbi sin dai primi anni di vita. Le guerre determinano vinti e vincitori, lutto e dolore, miseria e distruzione. Molte persone sono costrette ad abbandonare le loro case e a rifarsi una vita in un altro luogo. Anche dieci milioni di tedeschi dopo il ’45 furono costretti ad abbandonare l’Europa dell’est, gli Italiani furono cacciati dall’Istria, un milione di ebrei furono espulsi dai paesi arabi dopo il ’48. La lista potrebbe essere lunghissima. Riportare tutte queste persone o i loro figli ai luoghi originali è impossibile per ovvi motivi. Esistono accordi tra Stati e risarcimenti, soprattutto esiste l’integrazione nei Paesi connazionali o amici. Questo non è avvenuto per i profughi arabi-palestinesi dopo il 1948. Scappati per il conflitto o invitati dai "fratelli arabi" ad andarsene per ritornare poi vincitori dietro ai loro eserciti (poi perdenti), furono rinchiusi in campi profughi e mai integrati in Egitto, Libano, Siria o Giordania. Usati solo come arma di pressione o manovalanza terrorista.
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