Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Testata: Il Foglio Data: 03 maggio 2024 Pagina: 1/9 Autore: Giulio Meotti Titolo: «Statale contro Israele»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 03/05/2024, a pag. 1/9, il commento di Giulio Meotti dal titolo: "Statale contro Israele"
Giulio MeottiAlla Statale di Milano salta un convegno con un docufilm sul 7 ottobre. Le università italiane chiudono la via del dialogo e aprono quella del fondamentalismo islamico. Lo stesso sta avvendendo anche a Torino.
“Israele: storia di una democrazia sotto attacco. Terrorismo, propaganda e antisemitismo 4.0. La sfida all’occidente”. Era questo il titolo del convegno che si sarebbe dovuto tenere il 7 maggio all’Università Statale di Milano, con la proiezione del docufilm “#NOVA” sul massacro commesso dai terroristi di Hamas al Nova Festival lo scorso 7 ottobre. Ma in seguito alle minacce arrivate, non se ne farà niente. Organizzato da Cristina Franco, presidente dell’Associazione Italia-Israele di Savona, il convegno si sarebbe dovuto aprire con i saluti del rettore, Elio Franzini, per lasciare poi la parola a Hillel Neuer, direttore esecutivo di Un Watch; Marco Cuzzi della Statale, Alessandra Veronese dell’Università di Pisa, fino alla testimonianza di Alexandre Del Valle sulla Fratellanza musulmana in Europa. Niente da fare. Da giorni erano arrivate minacce e intimidazioni alla volta del convegno, dei convegnisti e dell’università da parte del solito giro di collettivi, anarchici e gruppi anti israeliani. La questura era pronta ad allestire un cordone di sicurezza e la minaccia era passata da “alta” ad “altissima”. Alla fine, Cristina Franco e gli altri organizzatori hanno deciso di annullare l’evento. “Il messaggio che è passato è che, mentre l’altra parte ha avuto il diritto persino di occupare le università italiane, a noi è stato impedito di poter discutere pacificamente del 7 ottobre e di Israele, se non a rischio di violenze”, ci dice Franco. All’organizzatrice era stato anche offerto di spostare online l’evento dai media della Statale. “Anche no, grazie”, taglia corto Franco. “O si ha la stessa possibilità data all’altra parte, oppure niente. La foglia di fico non la accetto”. La morale della storia sta tutta in quel titolo: “Israele: storia di una democrazia sotto attacco. Terrorismo, propaganda e antisemitismo 4.0. La sfida all’occidente”. La democrazia e la sua ancella che è la libertà di parola sotto attacco, la propaganda che dilaga nelle università, l’antisemitismo che ne è il rumore di fondo e l’occidente che è il nemico comune.
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