Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Guardate quei cortei di protesta e fidatevi della vostra impressione Fotogallery di Israele.net
Testata: israele.net Data: 28 aprile 2024 Pagina: 1 Autore: Redazione di Israele.net Titolo: «Guardate quei cortei di protesta e fidatevi della vostra impressione»
Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - una fotogallery e un commento delle manifestazioni contro Israele, tradotto da Times of Israel, dal titolo "Guardate quei cortei di protesta e fidatevi della vostra impressione".
Un classico delle manifestazioni pro-Pal: "Dal fiume al mare, la Palestina sarà libera", uno slogan che implica la distruzione dello Stato di Israele
Da quando Hamas ha barbaramente attaccato Israele il 7 ottobre, è nato un dibattito globale sugli eventi di quel giorno nero e su ciò che ne è seguito, e un po’ in tutto il mondo i cittadini, volenti o nolenti, vengono coinvolti nella rissa mediatica.
Così molti si domandano: chi è l’aggressore e chi è la vittima? Bisogna schierarsi? E come?
Un aiuto può venire dalla considerazione che, storicamente, i gruppi che impongono con la violenza la propria ideologia a tutta la popolazione e proclamano apertamente l’intenzione di annientare una comunità umana e dominare il mondo (come fanno i jihadisti alla Hamas) sono generalmente da prendere in parola.
E’ difficile che i fanatici jihadisti intendano fermare la loro cruenta crociata quando avranno perseguito il loro primo obiettivo dichiarato (annientare lo stato ebraico). Il che significa che, per quanto siate tentati di farvi i fatti vostri mentre vi godete la libertà e lo stile di vita confortevole garantiti dalla vostra società democratica, sappiate che in realtà i vostri giorni di spensierata innocenza potrebbero essere contati.
Tuttavia, se nel frastuono dei notiziari e dei social network vi risulta difficile decidere da che parte stare, un primo passo che può aiutare è quello di mettere per un momento a tacere la valanga di opinioni e commenti e guardare direttamente coi vostri occhi le manifestazioni anti-israeliane che si moltiplicano da mesi in tutto il mondo.
Alla Columbia University cantano: "Al Qassam, siamo fieri di te! Noi diciamo giustizia, tu cosa dici? Bruciare Tel Aviv! Hamas ti amiamo, sosteniamo anche i tuoi razzi". Al Qassam è l'ala militare di Hamas
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Noterete che il tratto comune di queste manifestazioni è che sono aggressive e intimidatorie. Individui molto spesso col volto coperto urlano slogan di una violenza estrema e compiaciuta, galvanizzando masse di giovani perlopiù totalmente all’oscuro dei minimi termini della causa che credono di sostenere (spesso gridano “dal fiume al mare” senza sapere nemmeno di che fiume e di che mari si tratti).
I partecipanti a queste manifestazioni non esitano a condividere parole d’ordine che inneggiano alla violenza “con ogni mezzo” e alla distruzione fisica di un’intera comunità umana.
Al contrario, le manifestazioni a difesa delle ragioni di Israele e per la liberazione degli ostaggi sono composte, pacifiche, tendenzialmente inclusive. Vi prendono parte persone di ogni età ed estrazione, a viso aperto, che per lo più parlano di convivenza e di speranza in un futuro migliore per tutti.
I partecipanti a queste manifestazioni possono essere in disaccordo fra loro su molte questioni, ma sono tutti a favore della democrazia e del rispetto per ogni gruppo umano e sociale, sono pacifici, non aggrediscono chi la pensa diversamente da loro, non provocano scontri né violenze, fanno appello alla ragione e a un’informazione accurata su fatti storici e attuali.
Chiedetevi: quale di questi atteggiamenti corrisponde meglio alla vostra idea di un mondo migliore?
(Da: israele.net, Times of Israel, 24.4.24)
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