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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Stampa Rassegna Stampa
14.03.2024 L'UE sostiene l'Ucraina con 5 miliardi
Commento di Marco Bresolin

Testata: La Stampa
Data: 14 marzo 2024
Pagina: 3
Autore: Marco Bresolin
Titolo: «L'Ue trova l'accordo per sostenere Kiev: un fondo da 5 miliardi»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi 14/03/2024, a pag.3 con il titolo "L'Ue trova l'accordo per sostenere Kiev: un fondo da 5 miliardi" il commento di Marco Bresolin.

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Marco Bresolin


L'Unione Europea, seppure con lentezza, ha trovato 5 miliardi di euro per sostenere la guerra dell'Ucraina contro l'invasore russo
 
Dopo settimane di trattative, i 27 governi europei hanno trovato un'intesa per rifinanziare il fondo che servirà a fornire armi e munizioni all'Ucraina. All'interno dello strumento europeo per la pace (Epf), sin qui usato per rimborsare gli Stati membri che inviano sostegno militare a Kiev, verrà istituito un fondo di assistenza ad hoc per l'Ucraina che per il 2024 avrà una dotazione di 5 miliardi. «Ce l'abbiamo fatta – ha esultato dagli Stati Uniti l'Alto Rappresentante Josep Borrell – e il nostro messaggio è chiaro: sosterremo Kiev con tutto ciò che è necessario per far sì che prevalga».
L'idea iniziale di Borrell prevedeva di istituire un fondo quadriennale da 20 miliardi, ma il piano era stato subito accantonato per via delle resistenze di Viktor Orban. Eppure, anche il progetto ridimensionato su base annuale ha incontrato parecchie resistenze, soprattutto da parte di Germania e Francia. Berlino aveva chiesto un sistema per tener conto degli aiuti forniti in forma bilaterale nel calcolo della quota che ogni Paese dovrà versare. Il governo francese ha invece insistito per inserire la clausola "buy european", in modo da fornire materiale militare prodotto esclusivamente dall'industria bellica europea.
Il compromesso raggiunto – grazie a una mediazione di Italia e Paesi Bassi – va nella direzione indicata da Parigi, ma prevede una certa flessibilità. Per l'acquisto del materiale militare verrà data priorità alla produzione europea, ma nel caso in cui non fosse possibile soddisfare gli ordini si potrà fare ricorso anche ad altri mercati. L'intesa raggiunta al tavolo degli ambasciatori sarà approvata lunedì prossimo dai ministri degli Esteri, a pochi giorni dal Consiglio europeo del 21-22 marzo.
 
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