martedi` 13 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
16.07.2003 Crisi economica in Israele
così l'Intifada porta la popolazione alla fame

Testata: La Stampa
Data: 16 luglio 2003
Pagina: 1
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Israele scopre la fame»
Riportiamo l'articolo di Fiamma Nirenstein sulla crisi economica in Israele pubblicato su La Stampa mercoledì 16 luglio 2003.
Appena la tregua, la famosa «hudna», placa almeno per una parte il lutto permanente in cui Israele vive, ecco che si ode da tutte le parti un nuovo urlo. E’ la miseria che l’Intifada ha portato con sé che spinge in questi giorni, l’uno dopo l’altro, i poveri per strada. Donne stanche e scarmigliate, madri sole con i propri figli salgono a piedi, una di loro spingendo nel sudore la carrozzella col figlio handicappato, lungo l’autostrada verso Gerusalemme. Una a una si uniscono alla marcia delle disperate per fermare Bibi Netanyahu, il ministro delle Finanze che a forza di tagli sta cercando di riassestare l’economia di un paese nato socialista, con un welfare ideale e ideologico, con il sogno dell’uguaglianza tramite l’assistenza gratuita. Ma oggi un milione e duecentomila persone vivono al di sotto della linea della povertà (e di questi 531 mila bambini), i disoccupati sono 300 mila. Questo in un paese che ha meno di sei milioni di abitanti.
Nel 1980, il governo spendeva il 32 per cento del budget in assistenza, nel 2002 era salito al 57 per cento: ma la povertà continua a salire, anche perché i suoi indici sono misurati su una società socialmente agguerrita, super-sindacalizzata, consapevole, che non vuole rinunciare a diritti (assistenza e sussidi per donne sole o picchiate, coppie di tipo nuovo, giovani, malati, feriti, psicolesi, educazione) moltiplicatisi negli anni.
Così siamo arrivati alla fame vera. A Gerusalemme, a Tel Aviv, nei piccoli centri, il volontariato organizza nuove mense dei poveri che producono polli arrosto e riso per centinaia di migliaia di affamati. Abraham Israel un quarantasettenne che giunse da esule egiziano in Israele ne ha creato la rete più importante, Hazon Yeshiva: «Io stesso vi ho mangiato per due anni a Parigi. Senza quel cibo non avrei vissuto, non avrei studiato, io e i miei genitori non saremmo arrivati in Israele. Adesso doniamo 60 mila pasti al mese». Ma l’israeliano è fiero, e la sua miseria spesso è nuova (era magari un direttore d’albergo o un negoziante andato in rovina), il povero dell’Intifada non si vuol mostrare. Abraham Israel ha approntato locali con porte posteriori, dove tutti, e persino nel giorno del sacro digiuno del Kippur, possono prendere pollo, riso, vegetali, frutta: una dieta che consenta alla gente di cercar lavoro, ai bambini di studiare. «Ne usciremo, ma adesso bisogna cucinare».
Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare il proprio parere alla redazione de La Stampa. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita



lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT