Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
8 marzo: donne ebree aggredite Commento di Giulio Meotti
Testata: Il Foglio Data: 13 marzo 2024 Pagina: 1 Autore: Giulio Meotti Titolo: «8 marzo, che orrore»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 13/03/2024, a pag. 1, il commento di Giulio Meotti dal titolo: "8 marzo, che orrore".
Giulio MeottiL'8 marzo non prevede più che le donne israeliane possano manifestare per i loro diritti
Roma. “Le donne iraniane sono state eclissate dai filopalestinesi” scrive Qanta Ahmed sul Telegraph, contro l’8 marzo antisraeliano. “Dov’è l’occidente woke quando le donne iraniane hanno bisogno del suo sostegno?”. Era nella Marienplatz di Monaco, agghindata di bandiere palestinesi, mentre le bandiere israeliane erano bandite. Insulti e spintoni contro le donne ebree che osavano ricordare le vittime israeliane del 7 ottobre, compresa la presidente della comunità ebraica di Monaco, Charlotte Knobloch, sopravvissuta alla Shoah. Stesse scene a Parigi. Insulti, aggressioni, minacce e lanci di proiettili di gomma: alla fine i collettivi filoisraeliani sono stati esfiltrati dalla polizia. Racconta Mélanie Pauli-Geysse di No Silence: “Abbiamo potuto camminare solo pochi minuti prima di essere portate via”. Sull’Express, Sarah Barukh racconta: “Con noi c’erano iraniane, afghane, pachistane, yazide, tutte assieme contro l’apartheid sessuale islamista”. E Patrick Desbois, il sacerdote cattolico che dopo le fosse comuni naziste si è dato alla ricerca di quelle yazide in Iraq. Intanto, lo scrittore algerino Kamel Daoud sul Point scrive che nessun media o femminista si sta filando le testimonianze della famiglia di Abu Bakr al Baghdadi, il califfo di Daesh. La figlia, le mogli, le schiave sessuali sono intervistate sulla tv saudita. “Nessun rilancio su giornali o piattaforme, nessuna eco” scrive Daoud. “Il neofemminismo occidentale, sgretolato nei particolarismi, è indifferente di fronte a questa scena ‘musulmana’ dove sfila la condizione di milioni di donne”. Corinne Rey, in arte “Coco”, costretta dai fratelli Kouachi ad aprire la sede di Charlie Hebdo dove stermineranno i suoi colleghi, su Libération ha pubblicato un disegno per l’inizio del Ramadan. Ha ricevuto foto dei Kouachi armati di kalashnikov. Nel disegno incriminato di Coco si vede un palestinese che corre dietro ai topi e viene fermato da un uomo vestito in gellaba: “Non prima del tramonto!”. Quest’islamofoba!
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