Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
L'Arena di Verona Quando un quotidiano fa propaganda faziosa
Testata: L'Arena Data: 12 luglio 2003 Pagina: 2 Autore: b.pi. Titolo: «Un corteo per il dramma palestinese»
Fa impressione leggere come un quotidiano cittadino possa fare disinformazione sino ad arrivare a sostenere manifestazioni che diffondono falsità, disinformazione, odio. Succede a Verona. E' bene scrivere a questo giornale inviandogli una valanga di e-mail di protesta. Ecco l'articolo: Un corteo per il dramma palestinese Appello alla resistenza pacifica contro l¹occupazione israeliana «Quattrocento chilometri di muro alto 8 metri, profondo 12, con fossato e rete elettrificata che isolerà le città della Cisgiordania e costringerà 3 milioni di Palestinesi ad andarsene, perché privati delle terre fertili e dei pozzi d¹acqua che rimarranno al di là del muro. Le città diventeranno grandi campi profughi invivibili. Da Qalqilya, che è già circondata, se ne sono andati in 4mila nel giro di sette giorni». Sono le parole di Osama Qashoo, coordinatore palestinese dell¹International Solidarity Movement, l¹organizzazione che con volontari internazionali si propone di supportare in Palestina la resistenza nonviolenta all¹occupazione israeliana. Sono quei ragazzi venuti da tutto il mondo che ogni tanto - poco - la tv mostra mentre cercano di opporsi ai bulldozer che spianano case nei territori, o si mettono davanti ai carri armati che sparano sulla gente. In primavera due volontari ci hanno rimesso la pelle: una ragazza americana, Rachel Corrie, è stata travolta da un bulldozer, l¹inglese Tom Hurndall è stato colpito da un carro mentre stava accompagnando a scuola un gruppo di bambini palestinesi. Ci sono anche ragazzi veronesi che a turno vanno in Palestina per supportare la resistenza pacifica all¹occupazione israeliana. Ieri Elisabetta Adami e Luca Coeli a Palazzo Barbieri hanno raccontato le loro recenti esperienze annunciando che da Verona partiranno in nove, entro l¹estate, per ingrossare le file dei volontari. Hanno poi presentato la manifestazione-corteo che si terrà domani, partendo da piazza Erbe e proseguendo nelle vie cittadine, dalle 18 alle 22.30. Sarà un corteo colorato e «animato» con simulazioni recitate di check-point, arresti, insomma quanto succede quotidianamente in Cisgiordania. Alla fine in piazza Erbe i discorsi di Qashoo, della pacifista israeliana Taffy Levav, di volontari italiani. Elisabetta Adami, che lo scorso aprile è stata in Palestina con i volontari del movimento, dice di aver visto una «situazione di guerra totale, i bambini che vanno a scuola vengono centrati dai proiettili dei carri armati». Luca Coeli, attivista del movimento: «Il corteo sarà un teatro di strada, che rappresenterà fatti che accadono ogni giorno in Palestina. Vogliamo sensibilizzare la gente, e fare in modo che altri volontari si uniscano alla causa». Ma dopo l¹annuncio di «tregua» di qualche giorno fa, le cose in Palestina sono migliorate? «La tregua non esiste se non per mettere l¹animo in pace al mondo occidentale», dice Osama. «Non è cambiato nulla: restano i 333 check-point armati, il muro viene costruito a ritmo frenetico giorno e notte, gli insediamenti israeliani avanzano e l¹esercito non si ritira». (b.pi.)
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