Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Testata:Informazione Corretta Autore: la redazione Titolo: «La tregua regge o non regge?»
La prima tappa della Road Map -quella sulla cessazione del terrorismo- è rispettata? Dipende dai punti di vista. E' stata dichiarata una tregua da parte delle organizzazioni terroristiche palestinesi. E gli israeliani hanno promesso ed effettuato la liberazione di prigionieri palestinesi, ma naturalmente non quelli che hanno seminato morte e terrore fra la popolazione israeliana. Da lì scontri ed accuse dall'ANP: se non liberate tutti i prigionieri, violate la Road Map.Il che non è vero, perchè la Road Map non lo richiede in quei termini. Ma è effettivamente violazione del trattato di pace il diritto di tenersi dentro delle persone che hanno fatto fuori tuo padre, tua sorella,un tuo amico? L'hudna rappresenta davvero un spiraglio di speranza? Ma non si era detto che l'hudna è solo un modo che consente ai gruppi terroristici di riorganizzarsi, dal momento che la tregua è stata dichiarata per un lasso di tempo molto breve, appena tre mesi, forse sei? L'ultimo attentato è stato compiuto l'altra sera a nord di Tel Aviv, a Kfar Yavets, dove ha perso vita una donna, madre di otto figli e nonna di tre nipoti. Si è trattato di un attentato suicida, rivendicato dalla Jihad. Secondo un giornale, la Jihad non conferma la propria partecipazione all'attentato, mentre un altro la ritiene coinvolta, un altro ancora la reputa mandante. Oggi sembra che siano stati i Tanzim, quelli che dipendono direttamente da Arafat. Passiamo in rassegna alcuni nostri media italiani. Prendiamo, ad esempio, il concetto di tregua. Regge? E' in crisi? Ma l'attentato sopracitato non la sta violando? Dipende -anche qui- dai punti di vista. Secondo La Stampa, è in crisi. Ma secondo Europa no, solo "appesa a un filo", mentre secondo Avvenire è ormai in crisi in seguito all'attentato suicida di Kfar Yavets. Come mai tutte queste differenze di opinioni? Perchè appunto si tratta di opinioni dettate da ciascun giornale: per ottenere una maggior informazione e quindi per realizzare se la tregua è stata davvero violentata (e non solo a causa all'ultimo attentato, ce ne sono stati altri nel frattempo, ma che non sono venuti tutti a galla sui nostri quotidiani) è forse necessario leggere tanti giornali insieme. Un modo anche per capire da che parte stanno. Dunque, di vero c'è il fatto che Israele fa di tutto per rispettare i criteri della Road Map -si ricordino la liberazione di prigionieri palestinesi, il passaggio di alcuni territori al controllo palestinese, anche se purtroppo molte operazioni militari contro il terrorismo si sono rivelate necessarie- mentre la controparte fa davvero fatica a tenere a freno le sue cellule terroristiche, e Abu Mazen sempre più alle strette nel governo dell'ANP. Non è il caso di decidere chi dei due ha ragione, ma di sapere a che punto sono Israele e Palestina con la Road Map e se la pace sarà finalmente raggiunta. L'atteggiamento comunque dei nostri media è sempre di estrema attenzione verso Israele, per vedere sr contravviene anche a qualche dettaglio, mentre viene minimizzata la parte palestinese, fino a mettere la sordina a fatti di grandi rilievo come quello della ragazza mancata suicida. Il fatto che l'abbiano denunciata i suoi genitori, impedendo così un massacro di civili israeliani, sta a dimostrare quanto l'arrivo di Abu Mazen abbia significato la differenza con Arafat. Non è vero che tutti i genitori sono orgogliosi dei figli assassini-suicidi. Si comportavanao così perchè tali erano gli ordini e perchè arrivavano grosse somme di denaro. Chiuso il rubinetto economico, e pure quello ideologico, ecco che come per miracolo i genitori palestinesi cominciano a comportarsi come qualunque altro genitore civile. Quanti giornali l'hanno evidenziato?