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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Libero Rassegna Stampa
02.02.2024 L’odio per l’Occidente
Commento di Giulio Terzi Di Sant’Agata

Testata: Libero
Data: 02 febbraio 2024
Pagina: 14
Autore: Giulio Terzi Di Sant’Agata
Titolo: «Tutti accomunati dall’odio per l’occidente»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 02/02/2024, a pag.14, con il titolo "Tutti accomunati dall’odio per l’occidente" il commento di Giulio Terzi Di Sant’Agata.

Giulio Terzi Di Sant’Agata
Giulio Terzi Di Sant’Agata


Berlinguer e Arafat: un legame storico in nome dell'antiamericanismo

Negli ultimi mesi, in particolare dopo l’attacco genocidario del 7 ottobre scorso di Hamas, gruppo terrorista che da quasi vent’anni governa e amministra Gaza, è tornata in Europa la paura di vedere scene drammatiche come quelle di Parigi a Charlie Hebdo e al Bataclan, o ancora di leggere notizie agghiaccianti, di attentati a cittadini che passeggiano sulla Rambla o guardano il paesaggio fuori dal treno appena partito da Amsterdam. Allora era l’Isis, ancor prima vi erano Al-Qaeda, autore di quel tragico 11 settembre, e Fratelli musulmani; oggi, Hamas e Huthi.
Innumerevoli sono i gruppi terroristici, tutti di matrici molto diverse tra loro sebbene unite dal fattor comune di odio nei confronti di tutto ciò che non è fondamentalismo, che mettono a forte rischio il nostro pacifico vivere assieme.
Non va commesso l’errore di pensare che vi sia un terrorismo unico, esso infatti ha molteplici sfaccettature, e non va di certo commesso anche l’errore di credere che alcuni gruppi, di cui da tempo sui quotidiani e nella cronaca di tutti i giorni non si fa più menzione, si siano acquietati o dissolti. Bin Laden è morto, ma al-Qaeda no; Abu Bakr al-Baghdadi e il califfato anche, eppure l’Isis ha rivendicato qualche settimana fa la strage nella città iraniana di Kerman. Il terrorismo, purtroppo, è e rimane sempre attivo, anche se può sembrare stanco o arreso. Inoltre, sebbene siano movimenti con ragioni e declinazioni profondamente diverse tra loro, tali gruppi sono tutti figli del jihadismo e del fondamentalismo islamico. Talvolta, poi, in nome dell’anti-occidentalismo dimenticano le loro diversità, ad esempio il loro essere sunniti o sciiti, e si ritrovano persino a convivere assieme, mantenendo o instaurando rapporti anche con paesi che oggi, come il Qatar, si professano amici del mondo libero ma che in realtà ospitano nei loro lussuosi alberghi i vertici proprio degli autori dell’indicibile strage del 7 ottobre scorso in Israele. Anche l’antisemitismo, chiaramente, è una variabile che accomuna e concorda le diverse parti in gioco. L’Europa, di fronte a questo insidioso scenario, deve farsi trovare pronta non soltanto a livello di sicurezza o strategia ma anche compiendo scelte lungimiranti che sappiano difendere, senza se e senza ma, la nostra libertà e i nostri valori.

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