Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Non costa niente ma la disinformazione è la stessa
Testata: Metro Data: 07 luglio 2003 Pagina: 3 Autore: la redazione Titolo: «Israele rilascia 350 palestinesi. Per Hamas non è abbastanza.»
A pag. 3 del giornalino gratuito Metro, troviamo un articolo intitolato: Israele rilascia 350 palestinesi. Per Hamas non è abbastanza. L'articolo ci spiega il criterio usato dagli israeliani, per decidere quali prigionieri liberare, ma incappa in alcune espressioni discutibili. Per esempio, per ribadire il fatto che tutti i gruppi palestinesi hanno accettato la tregua, l'articolista dice: ...."intanto anche i Comitati di Resistenza Popolare aderiscono al cessate il fuoco unilaterale di almeno tre msi..." Incredibile che si possano denominare "Comitati di Resistenza Popolare" dei gruppi di terroristi. Con questo linguaggio, movimenti come Hamas vengono legittimati e acquistano una dignità. Inoltre il cessate il fuoco non può che essere unilaterale, dato che la decisione di compiere stragi tra civili in territorio israeliano è stata unilaterale. Più avanti, il giornalista dice:...."A Ramallah uomini mascherati hanno assassinato un palestinese, sospettato di collaborare con Israele..." Non c'è una sola parola di condanna per una esecuzione in piena regola, perpetrata da uomini mascherati. Sembra di essere in pieno Ku Klux Klan! Come mai a Ramallah, seconda città per importanza tra i territori controllati dall'ANP, assassini mascherati possono compiere indisturbati i loro delitti? L'articolo si conclude con il resconto dell'incontro, avvenuto a Gerusalemme, tra i responsabili della sicurezza israeliani e palestinesi. Anche qui, il giornalista è stato impreciso: ....."Il ministro di Tel Aviv ha ribadito la disponibilità a trasferire altre città al controllo Anp..." Il ministro in questione è un israeliano, pertanto non può essere definito "di Tel Aviv" in quanto la sede del Parlamento è a Gerusalemme. Sarebbe ora che chi scrive per Metro ne prendesse atto.
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