Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Buono il titolo... ma il pregiudizio vien fuori lo stesso
Testata: Corriere della Sera Data: 07 luglio 2003 Pagina: 11 Autore: Antonio Ferrari Titolo: «Cade l'impero Arafat, a partire dalla cassa»
Il Corriere della Sera continua a proporre dei pezzi che delegittimano, mettendo in evidenza solo i torti israeliani e non quelli palestinesi, gli sforzi verso la pace che il Governo Sharon, e il popolo tutto, stanno compiendo. Non esistono editoriali dove si spiegano gli errori dei palestinesi, al contrario questi ultimi vengono dipinti come degli eroi che stanno raggiungendo la libertà dall'oppressore e dal nemico israeliano, dai soldati che umilino i poveri palestinesi. Ad esempio, in un pezzo del Corriere, scritto nel complesso obiettivamente, Antonio Ferrari riesce a dare un'immagine del soldato israeliano pari all'immagine di un essere capace solo di infliggere dolore e umiliazioni. Infatti scrive a proposito degli studenti palestinesi: Hanno ricevuto dai rispettivi colleghi, fra applausi e grida di giubilo, l'Oscar della perseveranza assegnato a chi, ogni giorno, per oltre un anno, ha superato con dignità il maggior numero di posti di blocco (ce ne sono almeno 80, in Cisgiordania) per raggiungere l'università, inghiottendo con fierezza i controlli e le umiliazioni imposte dai soldati israeliani. Un'affermazione falsa e ricca di pregiudizi in un pezzo sull'economia palestinese e sui soldi finiti nelle mani dei terroristi, intitolato "Cade l'impero di Arafat, a partire dalla cassa" dove non era necessario parlare, anche se per due righe, dei soldati israeliani. Ma qualcosa contro il comportamento di Israele va sempre scritto. Ecco dunque ritirati in ballo i posti di blocco e l'immagine dei soldati che "umiliano". Ma cosa crede che sia un posto di blocco, Ferrari, se non un luogo dove si prevengono - tra l'altro- gli attentati ?
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