Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Nel corso degli ultimi decenni l'Arabia Saudita è stata una delle principali fonti di finanziamento delle attività palestinesi politiche, sociali (poche) ed armate (tante). Questi flussi di denaro - 4 miliardi di dollari solo negli anni dal 1998 al 2003 - si sono serviti di due canali privilegiati, mascherati da comitati di assistenza umanitaria.
Il Comitato Popolare di Assistenza ai Mujaheddin Palestinesi è stato costituito nel 1967, ed è presieduto dal principe Salman Ibn Abd Al-Aziz, Governatore della capitale saudita Riyadh. Nel febbraio del 1994 lo stesso sovrano Fahd ha firmato una direttiva con la quale chiedeva a Salman di lanciare una campagna nazionale di assistenza. Il Comitato gestisce direttamente e sotto la propria responsabilità i fondi di assistenza "ai combattenti per la libertà della Palestina" ed ai "membri delle famiglie dei martiri"; a queste benemerite associazioni di supporto al terrorismo suicida sono affluiti quasi cento milioni di dollari.
Il Comitato per la Intifada di Al-Quds (il nome arabo di Gerusalemme, n.d.r.) ed il Fondo Al-Aqsa. Entrambi i fondi sono stati istituiti per volere del re nell'ottobre del 2000; il primo ha un capitale di 200 milioni di dollari destinati alle famiglie dei martiri dell'intifada, l'altro ha un capitale di 800 milioni di dollari destinati alla salvaguardia delle peculiarità islamiche ed arabe di Gerusalemme. Il principe Abdullah Ibn Abd A-Aziz, erede al trono, ha affermato che il suo paese avrebbe pagato un quarto del miliardo di dollari di capitale dei due fondi, ed il re Fahd si è impegnato a fornire aiuto in denaro a mille famiglie di martiri palestinesi. E' anche stata promossa in tutta l'Arabia Saudita una apposita raccolta di fondi. I due fondi sono presieduti dal principe Nayef bin Abd Al-Aziz, ministro dell'Interno saudita.
I flussi di denaro partono dalla Islamic Development Bank di Jeddah e giungono al Dipartimento del Tesoro dell' Autorità Palestinese attraverso il conto 98 del Fondo di Sviluppo Saudita. I fondi provenienti dal primo comitato vengono bonificati all' OLP senza intermediazioni, mentre quelli provenienti dai due fondi presieduti dal Ministro dell' Interno vengono bonificati all' Autorità Palestinese. Ad un terminale di questo flusso si trova praticamente la famiglia reale saudita (ossia il governo saudita) al completo, all'altro capo Arafat e Nabil Shaath vigilano affinché questi ingentissimi fondi arrivino secondo gli accordi.
Il rapporto, visibile nella sua interezza nel sito http://www.memri.org/release, si basa solamente su documenti ufficiali sauditi.