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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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La Repubblica Rassegna Stampa
18.01.2024 Se Putin vince in Ucraina sarà la fine
Tonia Mastrobuoni intervista il ministro estone

Testata: La Repubblica
Data: 18 gennaio 2024
Pagina: 8
Autore: Tonia Mastrobuoni
Titolo: «Il ministro degli Esteri estone “Se Mosca vince la guerra in Ucraina varrà solo la legge del più forte”»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 18/01/2024, a pag. 8, con il titolo "Il ministro degli Esteri estone: se Mosca vince la guerra in Ucraina varrà solo la legge del più forte", l'intervista di Tonia Mastrobuoni a Margus Tsahkna.

Tonia Mastrobuoni
Tonia Mastrobuoni
Margus Tsahkna
Margus Tsahkna, ministro degli esteri lettone

BERLINO — L’Estonia è in allerta. Nei giorni scorsi la premier Kaja Kallas ha detto di ritenere probabile un attacco russo all’Europa «nei prossimi tre o cinque anni», confermando vari rapporti dei servizi tedeschi e polacchi. E i timori riguardano in particolare i Baltici, dove il Cremlino potrebbe tentare di sobillare le minoranze russofone. Puntuale come un orologio, Putin è sembrato confermare le indiscrezioni accusando i Baltici di «espellere i russi». Il ministro degli Esteri estone Margus Tsahkna rivela a Repubblica come Tallin sta affrontando le conseguenze della crisi ucraina.

Ministro, vi state preparando a un eventuale attacco russo?
«Ora gli Stati baltici puntano a rafforzare la propria sicurezza.
L’Estonia è impegnata a rispettare l’articolo 3 del Trattato della Nato che impegna gli Stati membri a sviluppare le proprie capacità di difesa. Siamo consapevoli che la sicurezza in Europa è cambiata drammaticamente dopo l’aggressione russa in Ucraina. E dobbiamo contribuire a rafforzare le nostre capacità di difesa. Quindiabbiamo deciso di aumentare la nostra spesa per la difesa al 3,2% del Pil nel 2024. E non vediamo l’ora che la Svezia aderisca alla Nato: è un passaggio che renderà certamente l’Alleanza più forte e migliorerà la sicurezza degli approvvigionamenti sul fianco orientale della Nato».
Perché è importante che l’Ucraina vinca la guerra?
«I partner dell’Ue e della Nato sono consapevoli che l’Ucraina sta combattendo non soltanto per riconquistare i propri territori, ma per la sicurezza dell’intera area euro-atlantica. È chiaro che se consentiamo alla Russia di uscire vincitrice da questa guerra,assisteremo molto probabilmente alla fine dell’ordine internazionale basato sulle regole e entreremo in un’era in cui sarà il più forte a dominare».
E cosa suggerite per consentire a Kiev di respingere le truppe russe?
«Un recente documento del nostro ministero della Difesa sostiene che l’Ucraina potrebbe vincere questa guerra se i 40 Paesi del gruppo di contatto di Ramstein stanziassero ciascuno lo 0,25% del loro Pil annuo per l’Ucraina. Il governo estone ha dato l’esempio e ha deciso un aiuto militare a lungo termine all’Ucraina: per i prossimi quattro anni, l’Estonia è pronta a stanziare lo 0,25% del suo Pil per gli aiutimilitari all’Ucraina. Lavoriamo per convincere altri Paesi a seguire il nostro esempio».
L’Ucraina è in una situazione molto difficile dopo che gli Usa e l’Ue hanno ritardato le loro decisioni sui nuovi aiuti finanziari.
Quanto è pericolosa questa stanchezza dell’Occidente?
«L’Estonia, l’Ue e la Nato non sono stanchi di sostenere l’Ucraina. A dicembre abbiamo preso la storica decisione di avviare i negoziati di adesione all’Ue con l’Ucraina. È una mossa che ancorerà ulteriormente l’Ucraina all’Ue. A novembre, il Consiglio Nato-Ucraina si è riunito per la prima volta a livello di ministri degli Esteri e tutti gli alleatihanno riaffermato il loro impegno a rafforzare il sostegno politico e militare all’Ucraina che continua a difendere la propria indipendenza.
Diversi Paesi hanno recentemente annunciato nuovi pacchetti bilaterali di aiuti militari all’Ucraina, tra cui l’Estonia. L’Ue sta fornendo all’Ucraina un sostanziale sostegno politico, finanziario e umanitario, compreso il supporto all’Uaf, in termini di equipaggiamento e addestramento. Inoltre, adottando il 12° pacchetto di sanzioni, l’Ue contribuirà ulteriormente ad aumentare il costo della guerra per Mosca».
Il presidente ucraino Zelensky ha annunciato a Davos di voler organizzare una conferenza di pace in Svizzera, possibilmente con la Cina. È il momento giusto?
«Per quanto riguarda la pace in Ucraina, vediamo il piano di pace di dieci punti proposto dall’Ucraina come l’unico praticabile. E la recente conferenza a livello di consiglieri a Davos è stata un successo perché ha messo d’accordo 83 Paesi».
 
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