Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Ad Harvard combattono 2 Americhe Commento di Andrea Morigi
Testata: Libero Data: 04 gennaio 2024 Pagina: 10 Autore: Andrea Morigi Titolo: «Ad Harvard si combatte la sfida tra 2 americhe»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 04/01/2024, a pag.10 con il titolo "Ad Harvard si combatte la sfida tra 2 americhe", il commento di Andrea Morigi.
Andrea Morigi
La ex presidente dell’ateneo di Harvard, Claudine Gay
Se fossero sufficienti i finanziamenti dal mondo islamico per mantenere le costosissime università statunitensi, i progressisti non dovrebbero preoccuparsi troppo per quella che definiscono l’offensiva culturale della destra.
Invece, vedono traballare le loro cattedre e gridano allo scandalo dopo le dimissioni della presidente dell’ateneo di Harvard, Claudine Gay, accusata di aver copiato, senza citarle, pubblicazioni scientifiche altrui. A parere della diretta interessata, non è per via dell’attività di saccheggio sistematico che la sua carriera si è bruscamente interrotta, ma le cause dell’allontanamento volontario sarebbero da ricercarsi negli «attacchi personali e minacce alimentate da razzismo», benché ammetta anche un’ipotesi più verosimile, cioè il dubbio seminato sui «miei impegni nell’affrontare l’odio e nel sostenere il rigore accademico».
Manco fosse una perseguitata, le viene in soccorso un gigante dell’informazione, l’Associated Press, che diffonde a livello mondiale una nota in cui incornicia la vicenda in un contesto cospiratorio, sigillato dal classico quesito complottista: a chi giova? Alle frange reazionarie, naturalmente, dipinte come un pericolo mortale per la libertà accademica contro la quale è stata già «innalzata la minaccia di dissotterrare il plagio», come se fosse un’ascia di guerra, anzi addirittura «l’arma conservatrice contro le università».
Si può concordare sul fatto che per la sinistra la proprietà – anche intellettuale – sia tuttora da considerarsi un furto.
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