Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Sullo sfondo del voto notturno del Consiglio di sicurezza dell’ONU su un cessate il fuoco, l’atteggiamento USA è duplice. Da un lato, l’ambasciatore americano all’Onu, Robert Wood, afferma che «non possiamo sostenere un cessate il fuoco immediato». Appoggiando quindi Israele che non molla proprio ora che aumentano i danni ad Hamas. Dall’altro lato, l'America pressa Israele sui civili palestinesi. Il capo del Pentagono, Lloyd Austin ha spronato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant «a mitigare i danni ai civili» e il segretario di Stato Anthony Blinken parla di «divario tra l’intento di proteggere i civili e i risultati effettivi».
Da Gaza è partita verso Tel Aviv una raffica di razzi abbattuti da 10 missili Iron Dome. Ferve la lotta a Khan Yunis. Lì si distinguono la 98° Divisione, che «ha eliminato decine di terroristi e distrutto tunnel», e la 7° Brigata che «ha iniziato operazioni per sfondare le linee di Hamas» e ha «supportato l'aviazione indicando i bersagli», forse con proiettori per le bombe a guida laser sganciate dagli aerei. In 24 ore sono stati colpiti 450 bersagli. È stata occupata una base del battaglione palestinese Dir Al Balah.
«Siamo impegnati in feroci scontri con i terroristi di Hamas, che si nascondono nel sottosuolo. Stiamo eliminando molti terroristi e vediamo che un numero crescente di loro si sta arrendendo in battaglia e si consegna alle nostre forze»: lo ha dichiarato il portavoce dell’Idf, Daniel Hagari. «Le nostre truppe - ha aggiunto - stanno operando nel cuore dei “centri di gravità” di Hamas nel sud e nel nord di Gaza contemporaneamente, a Jabaliya, a Shejaiya e nell’area di Khan Yunis».
I caduti israeliani sono saliti a 93, con la morte ieri di due carristi. L’esercito ha trovato arsenali e tunnel anche nell'Università Al Azhar, che nel nome richiama la più famosa Al Azhar del Cairo. Hamas ha sostenuto che un tentativo israeliano di liberare un ostaggio avrebbe causato la morte del prigioniero. In serata, Hamas ha rilanciato, parlando di «ostaggi morti e feriti a causa dei raid». Hagari ha spiegato che «due soldati delle Idf sono rimasti gravemente feriti» dopo aver «fatto irruzione in una sede di Hamas e hanno eliminato i terroristi che avevano preso parte al rapimento e alla detenzione degli ostaggi. Nessun ostaggio è stato salvato in questa operazione».
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