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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Repubblica Rassegna Stampa
25.11.2023 Hamas e la violenza sulle donne israeliane
Lettera di Noemi Di Segni

Testata: La Repubblica
Data: 25 novembre 2023
Pagina: 33
Autore: Noemi Di Segni
Titolo: «Hamas e la violenza sulle donne israeliane»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 25/11/2023, a pag. 33, con il titolo "Hamas e la violenza sulle donne israeliane" la lettera della presidente UCEI Noemi Di Segni.

Memoria, Ucei:
Noemi Di Segni

Caro Direttore, essere donna, essere ebrea, israeliana, essere italiana. Sono orgogliosa oggi di essere tutto questo, nella piena consapevolezza che ciascuna di queste identità è generatrice di responsabilità morali che vanno ben oltre ai confini della propria famiglia e comunità. Responsabilità anzitutto di ricordare che le donne con le quali mi relaziono sono esseri umani e se subiscono una umiliazione, violenza morale o fisica, io in qualche modo ne rispondo. Se sono assassinate barbaramente, ridotte ostaggi, stuprate a causa del loro essere Israeliane, mamme o ragazze ebree, mi sento violentata assieme a loro. Se in nome della religione musulmana, o altra religione che sia, le proprie mogli, figlie, sorelle, sono assassinate, violentate o se solo vivono minacciate, ostaggi della propria fede, soffro assieme a loro e mi chiedo cosa posso davvero fare. Se ci sono donne che inneggiano alla violenza perpetrata su altre, per me sono venute meno alla nostra vocazione di generare la vita e preservarla ad ogni costo. Se questi delitti sono perpetrati nella medesima mattinata, da centinaia di terroristi e le istituzioni preposte o protese alla tutela dei diritti delle donne sono mute o propagandano una menzognera realtà, trasformando chi esercita la violenza in vittima è mio dovere gridare e chiedere a voce alta che la legittimazione a rappresentare qualsiasi istanza sia ritirata e rivista. Qualsiasi sostegno a queste organizzazioni che perseguono un’agenda politica diversa dalla loro tradita missione e che per me diventano così complici del crimine. Ed è parimenti mio dovere ribadire che il nostro dolore riguarda ogni donna palestinese che possa aver subito qualsiasi violenza di genere e se davvero sta a cuore il valore delle loro vite e ci si vuole adoperare per la loro salvezza non lo si fa con la diffamazione di tutta Israele quale Stato occupante, nazificando la narrazione, generalizzando una visionaria violenza senza poter precisare nessun nome e nessun atto. Lo si fa invece denunciando i veri criminali, i veri mandanti — Hamas e altre organizzazioni terroristiche. È da loro che si devono liberare le donne.

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