Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
A Kfar Maccabiah accoglienza e cura per i sopravvissuti ai massacri Commento di Claudia De Benedetti
Testata: Shalom Data: 20 novembre 2023 Pagina: 1 Autore: Claudia De Benedetti Titolo: «A Kfar Maccabiah accoglienza e cura per i sopravvissuti ai massacri»
Riprendiamo da SHALOM online l'analisi di Claudia De Benedetti dal titolo "A Kfar Maccabiah accoglienza e cura per i sopravvissuti ai massacri".
Claudia De Benedetti
Kfar Maccabiah, il cuore pulsante del Maccabi Mondiale, dal 7 ottobre 2023 si è trasformato in un villaggio di accoglienza e cura per i sopravvissuti ai massacri: il centro congressi, le sale riunioni, le camere di ogni dimensione, le palestre, i campi da tennis, sono stati riconvertiti con grande efficienza, grazie all’impegno, alla dedizione e alle donazioni dei membri del Maccabi di tutto il mondo, delle confederazioni continentali e delle singole organizzazioni territoriali. 24 ore su 24, senza sosta, 7 giorni su 7 per ridare un sorriso e una speranza. Il Presidente di Maccabi World Union Amir Peled ha fatto nelle scorse ore il punto della situazione: “Fin dalla sera del massacro di Hamas - ha detto - abbiamo messo a disposizione tutte le nostre strutture di Ramat Gan per accogliere chiunque avesse bisogno. Vestiti, scarpe, prodotti per l’igiene personale, libri, giocattoli per ogni età sono stati raccolti e ordinati, i ristoranti hanno cucinato senza sosta pasti caldi. Da 300 a 500 a 700 a 1.000 i numeri degli ospiti sono rapidamente cresciuti: è stato subito evidente che la sistemazione da garantire non avrebbe dovuto essere per poche ore ma per giorni o forse mesi.”
“Oggi funzionano a pieno ritmo un asilo, una scuola con un centinaio di alunni, attività ricreative, sportive, ambulatori medici di primo soccorso e uno sportello di assistenza psicologica con personale specializzato. A tutti i volontari, - ha concluso Peled - al personale professionale e ai dirigenti impegnati sul campo va il ringraziamento sincero mio e di tutto il Maccabi Mondiale”. Molte sono le storie degli ospiti di Kfar Maccabiah: Shaidi Gan Ner ha un figlio militare, ferito durante le operazioni sulla Striscia di Gaza, è stato portato all’ospedale di Tel Hashomer. “Sono stato accolto dal CEO del Maccabi Mondiale Amir Gissin - racconta - mi ha detto: qui non lasciamo soli i famigliari dei feriti di guerra. Siamo qui per aiutarvi”. Moran del Moshav Yachini, nella zona di Shaar HaNegev, è giunta con i suoi due figli di 7 e 1 anno insieme ad un centinaio di sopravvissuti ai massacri. “Un rifugiato nella propria terra è una sensazione molto difficile da metabolizzare. Quando siamo arrivati qui ci pareva di essere in un’isola di pace - ha spiegato Moran - ognuno di noi ha vissuto esperienze tremende, con grande fatica cerchiamo di recuperare, di riprendere a vivere. Abbiamo trovato una casa, un microcosmo protetto di Am Israel. Le fanno eco le mamme di un gruppo di bambini di Ashkeon: “I miei figli hanno gradualmente riconquistato la fiducia di stare all’aperto, - spiegano - camminare senza avere paura. Una protezione necessaria. Abbiamo necessità di ritrovare una normalità se di normalità di può parlare. Dicono che il Signore è nelle piccole cose, qui a Kfar Maccabiah è quello che apprezziamo in ogni momento”.
Per inviare a Shalom la propria opinione, telefonare: 06/87450205, oppure cliccare sulla e-mail sottostante