Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Dal Londonistan a Milano Cronaca di Lorenzo Mottola
Testata: Libero Data: 12 novembre 2023 Pagina: 7 Autore: Lorenzo Mottola Titolo: «Dal Londonistan a Milano»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 12/11/2023, a pag.7, con il titolo 'Dal Londonistan a Milano' la cronaca di Lorenzo Mottola.
In Europa oggi si va in piazza così, all’ultima moda dei tunnel di Gaza, a volto coperto e fascetta sulla fronte con i versetti del Corano: “Non c’è altro dio all'infuori di Allah, e Maometto è il suo profeta”. Un chiaro omaggio agli “eroi” di Hamas nel pieno centro di Londra, dove ieri si è tenuto un impressionante corteo di solidarietà nei confronti del popolo palestinese. «La seconda più grande manifestazione della storia britannica», ha detto uno degli organizzatori. Perle vie della capitale inglese, dove il 12% della popolazione è di fede islamica (sindaco incluso), hanno sfilato centinaia di migliaia di persone, forse addirittura un milione.
Molte più di quante siano mai andate in piazza per la Brexit. E i due signori nella foto in prima pagina – attualmente ricercati da Scotland Yard dopo che la loro immagine ha fatto il giro del web - non erano affatto gli unici a marciare incappucciati per imitare i terroristi della Striscia. Il ministro degli Interni Suella Braverman qualche giorno fa aveva accusato la polizia di essere troppo dura con l’estrema destra mentre a quelle che lei chiama «le orde pro Palestina» verrebbe permesso di nascondere «frange violente». I seguiti sembrano darle ragione, così come fondato è apparso il suo tentativo di vietare il corteo, contraddistinto da scontri con hooligans che hanno cercato di entrare in contatto con la fiumana di immigrati mediorientali di prima e seconda generazione. Un quadro desolante che denuncia un fatto: l’accoglienza non è mai stato il vero problema dell’immigrazione, il problema è l’integrazione. Integrazione che ad oggi sembra una pia illusione. E non solo nel Regno Unito. Londra ovviamente è solo una delle città dove nelle scorse ore si sono tenute manifestazioni pro-Palestina, ormai diventate un’abitudine del sabato. Anche a Milano tra i soliti attivisti dei centri sociali e gli immigrati - le “risorse” di boldriniana memoria- sono comparse persone a volto coperto, fatto decisamente poco rassicurante dopo la comparsa di cartelli pro-Hamas delle scorse settimane. A Los Angeles i filo-Gaza hanno letteralmente preso d’assalto la sala dove l’attrice isreaeliana Gal Gadot ha organizzato una serata per il rilascio degli ostaggi in mano ai miliziani della Striscia. A New York le bandiere americane sono state strappate dai lampioni (Ieri era la festa dei Veterani negli Stati Uniti) e sostituite con bandiere palestinesi. Un gesto dall’alto valore simbolico, perché lo scontro non riguarda solo la liberazione della Palestina dal “fiume al mare”, ovvero l’eliminazione di Israele. Sotto tiro c’è l’intero occidente.
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