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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Repubblica Rassegna Stampa
12.06.2003 Se tutti sbagliano, fa bene chi si dissocia
Berlusconi non incontra Arafat e ricorda le vittime israeliane del terrorismo palestinese

Testata: La Repubblica
Data: 12 giugno 2003
Pagina: 1
Autore: Andrea Bonanni
Titolo: «L'irritazione europea per il viaggio del Cavaliere»
L'inviato Andrea Bonanni dedica l'intero spazio a sua disposizione ad una
sequela di citazioni e di osservazioni per dimostrare quanto malvisto sia
stato in Europa l'atteggiamento assunto dal Presidente del Consiglio
italiano nei confronti di Israele e dell'Autorità Palestinese.
In particolare, Bonanni segnala con assiduità che il rifiuto di Berlusconi
di incontrare Arafat viola una decisione comune ed unanime dei governi
europei, che continuano a vedere in Arafat un interlocutore credibile e
necessario per il processo di pace.
Non una parola viene invece spesa da questo difensore d'ufficio di Arafat
per evidenziare, anche solo marginalmente, le collusioni continue ed
eclatanti di Arafat con le organizzazioni terroristiche e con coloro che dai
media e nelle scuole palestinesi incitano quotidianamente all' odio.
La conclusione, all'ultimo capoverso, di questo singolare articolo ci
spiega in realtà quale sia il pensiero (?) del suo autore.
"E poi ci sono le gaffes. Come quando Berlusconi ha giustamente ricordato le
ottocento vittime israeliane del terrorismo palestinese senza neppure
menzionare, come richiederebbe la prassi diplomatica europea, i 2.400
palestinesi, in gran parte civili, uccisi nello stesso periodo dalla
ritorsioni israeliane".
Delle due l'una: o Bonanni è completamente disinformato, ed allora si
informi prima di dare lezioni, o sa ma preferisce fingere di ignorare perché
ciò fa comodo alle sue tesi di sostegno ad Arafat, ed in tal caso è un
manipolatore. I morti palestinesi non sono "in gran parte civili", e non sono
morti tutti a causa delle "ritorsioni israeliane".
Le statistiche neutrali, non di fonte palestinese, ci dicono con molta
evidenza che la stragrande maggioranza dei palestinesi morti nel corso di
questi due anni e mezzo sono terroristi, fiancheggiatori, combattenti
armati, uccisi nel corso di scontri a fuoco, a causa del malfunzionamento
degli ordigni che stavano preparando, o mentre portavano a compimento i loro
attentati. A questi vanno aggiunti i palestinesi uccisi barbaramente, non di
rado sotto tortura, dagli emissari di Arafat per aver collaborato con gli
israeliani (ed i loro corpi sono stati trascinati nelle vie, esposti nelle
piazze, come facevano i nazisti coi partigiani).
Forse, Berlusconi ha voluto, non ricordandoli, sottolineare che gli
israeliani uccisi, e le migliaia di mutilati, feriti, ridotti ad essere
disabili per il resto della loro vita, erano bambini che andavano a scuola,
mamme che facevano la spesa, nonni che mangiavano una pizza. Altro che gaffe!
Bravo Berlusconi, grazie!

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