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Libero Rassegna Stampa
03.11.2023 Putin contro Israele
Analisi di Mauro Zanon

Testata: Libero
Data: 03 novembre 2023
Pagina: 8
Autore: Mauro Zanon
Titolo: «Putin contro Israele»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 03/11/2023 a pag.8, con il titolo 'Putin contro Israele', il commento di Mauro Zanon.

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Mauro Zanon

Putin could be out of power within a year, says ex-British spy - here's how  | World News | Sky News
Vladimir Putin

La compagnia di mercenari Wagner, vicina al Cremlino, sarebbe pronta a fornire un sistema di difesa aerea a Hezbollah, il movimento paramilitare sciita guidato da Hassan Nasrallah, che oggi, a Beirut, pronuncerà un discorso molto atteso. Lo ha riportato ieri il Wall Street Journal citando fonti dell’intelligence americana, secondo le quali il sistema sarebbe il SA-22. Il quotidiano, citando un responsabile dell’amministrazione statunitense, ha indicato che Washington non ha alcuna conferma sull’effettiva spedizione del sistema di difesa, ma che sta monitorando il dialogo tra la Wagner e Hezbollah: la potenziale consegna desta parecchia preoccupazione. Gli Stati Uniti, nel Mediterraneo orientale, hanno dispiegato la loro portaerei Uss Gerald R. Ford, poi l’Uss Eisenhower, e, dal 18 ottobre l’Uss Mount Whitney come deterrente per il “partito di Dio”. La Wagner, invece, ha il suo personale in Siria, Paese in cui sono presenti anche i miliziani di Hezbollah. Come riportato dal quotidiano libanese L’Orient-Le Jour, da quando Hamas ha lanciato la sua offensiva terroristica contro Israele lo scorso 7 ottobre, gli scontri tra Hezbollah e i suoi alleati fra le fazioni palestinesi da una parte, e Israele dall’altra, hanno causato la morte di una cinquantina di persone nel Sud del Libano, in maggioranza combattenti del movimento sciita, ma anche diversi civili. I combattimenti si sono intensificati ieri sera, alla vigilia del discorso di Hassan Nasrallah. Quest’ultimo è rimasto in silenzio dall’inizio del conflitto e diversi osservatori temono una chiamata alle armi contro Israele in sostegno ad Hamas, con tutte le conseguenze del caso. L’incursione russa attraverso la Wagner complicherebbe ulteriormente le cose. Come sottolineato dall’emittente televisiva israeliana I24, il sistema in questione, concepito per intercettare aerei e missili da crociera, potrebbe ostacolare gli sforzi israeliani che mirano a evitare un’escalation sul fronte nord. 

IL VERTICE Mercoledì sera, intanto, è arrivata un’ulteriore conferma sullo schieramento scelto dal presidente russo Vladimir Putin dinanzi al conflitto tra Israele e Hamas, lui che la scorsa settimana ha accolto a Mosca in pompa magna una delegazione del gruppo terroristico, guidata dal numero due politico Mousa Mohamed Abu Marzouk, e il viceministro degli Esteri iraniano, Ali Bagheri Kani. L’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzya, ha infatti dichiarato che Israele, secondo le leggi internazionali, non ha il diritto all’autodifesa nella sua lotta contro Hamas, perché è uno “Stato occupante”. «Vedendo l’orribile distruzione a Gaza, che supera tutto ciò che criticano in altri contesti regionali – attacchi a strutture civili, morte di migliaia di bambini e orribile sofferenza di civili in mezzo a un blocco totale - gli Usa e i loro alleati fanno finta di niente. Tutto quello che possono fare è continuare a parlare del presunto diritto di Israele all’autodifesa, che, in quanto Stato occupante, non ha, come è stato confermato dalla sentenza consultiva della Corte internazionale di Giustizia del 2004», ha tuonato il diplomatico russo, intervenendo mercoledì sera a una riunione dell’Assemblea generale Onu. Nebenzya, allo stesso tempo, ha sottolineato che la Russia riconosce il diritto di Israele a garantire la propria sicurezza. «Potrà essere pienamente garantito solo se ci sarà una soluzione equa al problema palestinese sulla base delle ben note risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Non neghiamo a Israele il diritto di combattere il terrorismo. Ma combattiamo i terroristi, non i civili», ha affermato l’ambasciatore russo. Ieri, intanto, Putin ha ratificato l’uscita della Russia dal Trattato per la messa al bando degli esperimenti nucleari (Ctbt). Il trattato risale al 1996, ma non è mai entrato in vigore perché non è stato ratificato – condizione necessaria – da un numero sufficiente di Stati, tra i 44 che disponevano di armi nucleari al momento della sua creazione. All’inizio di ottobre, Putin aveva annunciato che il suo Paese avrebbe revocato la ratifica del Ctbt in risposta agli Stati Uniti che non lo hanno mai ratificato: promessa mantenuta. 

IL DAGHESTAN Dopo il pogrom antisemita di domenica scorsa all’aeroporto Makhachkala, in Daghestan (60 arresti e 20 feriti), Putin ha accusato l’Ucraina, «sotto la guida di mecenati occidentali», di aizzare i pogrom in Russia. “I pogrom con la ricerca degli ebrei in Daghestan sono il risultato del lavoro metodico della propaganda di Stato russa con il radicamento dell’odio verso gli altri popoli”, ha reagito Kiev tramite il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleh Nikolenko. Anche a Parigi, per i fatti di antisemitismo degli ultimi giorni – le stelle di David dipinte sui muri di abitazioni, scuole, banche e negozi – è privilegiata una pista russa da parte degli inquirenti. Il motivo è legato alle confessioni di una coppia moldava, un uomo di 33 anni e una donna di 29, arrestata lo scorso 27 ottobre per aver taggato con alcune stelle di David il muro di una scuola del Decimo arrondissement di Parigi. Secondo quanto rivelato dall’emittente radiofonica Europe 1, i due cittadini moldavi, senza permesso di soggiorno, avrebbero dichiarato agli inquirenti di aver agito per conto terzi, su ordine di «un individuo in Russia».

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