Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Qualcosa di nuovo sotto il sole...di Palestina? da un editoriale del quoditiano palestinese Al-Ayyam
Testata:Informazione Corretta Autore: Federico Steinhaus Titolo: «Qualcosa di nuovo sotto il sole...di Palestina?»
Lo scorso 28 maggio il quotidiano palestinese Al-Ayyam ha pubblicato un editoriale del commentatore Taufiq Abu Bakr, intitolato "Le tendenze liberali arabe e la loro attuale realizzabilità". Tutti gli osservatori politici sono particolarmente ansiosi di cogliere qualche sia pure flebile segno di evoluzione che appaia nello scenario così fatalmente ingessato del Vicino Oriente arabo, e riteniamo che questo articolo, se non rimarrà una isolata meteora, potrebbe indicare ad altri audaci (già, perché per dire e scrivere queste cose ci vuole audacia, laggiù) la via da seguire. Leggiamone alcuni passaggi, sintetizzati e tradotti per renderli più facilmente fruibili. "Per molti decenni, i percorsi seguiti dal nazionalismo, dal socialismo e dall'Islam non hanno condotto alla democrazia, alla libertà od alla giustizia sociale nel mondo arabo....Sono tuttora convinto che esistano molte opportunità dinamiche per promuovere le idee liberali nei nostri paesi, come conseguenza dello spettacolare collasso di ogni altra tendenza politica... Questo è il motivo per il quale quei trend politici oramai si sono avviati lungo la loro ultima strada, con straordinaria brutalità. Essi accusano chiunque si opponga alla loro visione di tradimento, chiamandolo agente imperialista, infedele, eretico, come si usa nel vocabolario islamista. Chiunque legga i loro giornali, ascolti i loro media, guardi i canali satellitari arabi e noti il tono di voce dei commentatori, può farsi un'idea del loro incredibile nervosismo a seguito del totale collasso della loro struttura ideologica. Per molti decenni queste tendenze politiche non sono riuscite a realizzare una sola delle loro idee come l'unità araba, la democrazia, la libertà, o la giustizia sociale. Oltre a ciò, esse hanno dimostrato che quando sono al potere divengono una struttura edonistica, che porta ad una vita di comodità e di lusso ma che opprime in maniera impressionante il popolo... Negli anni 50, quando i nazionalisti arabi arrivarono sui loro carri armati, i loro primi annunci alla radio parlarono di liberazione della Palestina. Nel corso dei decenni di governo da parte loro, i territori palestinesi, che erano rimasti sotto sovranità araba , furono perduti. Furono anche perduti territori arabi grandi tre volte più della Palestina... Per mezzo secolo questi nazionalisti hanno riempito le teste dei loro popoli con i ben noti slogan : Nessuna voce può essere più forte della voce della battaglia contro Israele e l'imperialismo - come se la vittoria possa essere conseguita con una carica di esplosivi, ma senza la democrazia che sarebbe in grado di liberare il potenziale umano dei popoli... Quando il blocco socialista dell' Est collassò, e noi dicemmo ai nostri partiti di sinistra che non abbiamo altra scelta che di imparare la lezione, il noto pensatore egiziano Dr. Fuad Zakaria mi disse: Non essere ottimista. Nel nostro paese, nessuno mai impara la lezione....E questo è esattamente quel che è avvenuto... Dobbiamo mettere in moto un nuovo movimento liberale, i cui leaders non si faranno spaventare dall' accusa di essere troppo vicini alle esperienze liberali dell'Occidente... Di recente un sondaggio di Faisal Al-Qassem nel suo show sul canale televisivo Al-Jazeera ha catturato la mia attenzione...l' 80% di quanti hanno risposto hanno affermato che preferiscono l' imperialismo occidentale ai regimi nazionalisti arabi....Benché nessuno ami vedere soldati stranieri nella sua patria, vi è una differenza fra il male ed il peggio. Non fosse stato per quanto è successo in Iraq, i figli di Uday e Qusay Hussein sarebbero al potere ancora nel prossimo secolo...L' idea di intervento internazionale umanitario deve essere sviluppata...per salvare popoli che da soli non avrebbero la capacità di sfuggire agli artigli di tiranni selvaggi... Ho sentito i capi di regimi arabi dispotici alla Conferenza mondiale sui diritti umani di Vienna.Parlavano di sovranità nazionale e del rifiuto di qualsiasi intervento nella gestione interna di uno stato, per poter rimanere loro i soli capi dei loro popoli... Chi vi ha detto che i crimini del regime di Saddam Hussein sono stati meno orrendi dei danni causati dall' occupazione israeliana? Ho vissuto sotto l'occupazione israeliana nel 1967 ed ho vissuto sotto l'occupazione irachena del Kuwait nel 1991. In ogni mio scritto ho evitato di raffrontare le due forme di occupazione, perché il risultato sarebbe stato ignominioso e carico di vergogna per gli arabi... Noi siamo nel punto più basso della scala globale nella capacità di assistere il nostro popolo, e siamo nel punto più elevato della scala globale nelle violazioni dei diritti umani...solamente il movimento liberale può combattere contro l' idea che qualcuno abbia il monopolio sulla verità, può riformare vecchie idee, e può progredire nella fiducia, stadio dopo stadio, senza per questo saltare un passaggio che condannerebbe il popolo a pagare un costo in termini di barbarie e ferocia...Questo è stato il percorso verso il Rinascimento in Europa, e non ne abbiamo un altro".