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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
04.06.2003 Anche a Bruxelles c'è chi non vede, non sente, non capisce
Interrogazioni parlamentari: Israele non esiste

Testata:Informazione Corretta
Autore: Federico Steinhaus
Titolo: «Anche a Bruxelles c'è chi non vede, non sente, non capisce»
Proponiamo all'attenzione dei nostri lettori due documenti ufficiali del
Parlamento Europeo, che non sono recenti ma ugualmente meritano la nostra e
vostra attenzione.
Da molto tempo suscita indignazione l'arroganza con cui il sito web dell'Autorità Palestinese, quello della Lega Araba ed altri siti ufficiali arabi propongono una carta geografica della regione in cui Israele semplicemente non esiste, e da molto tempo questa falsificazione storica e geografica viene interpretata come il persistere di un rifiuto ostinato del diritto di Israele all' esistenza.
Da altrettanto tempo, la politica tace, i media tacciono, l'opinione
pubblica più vasta è mantenuta all' oscuro di questo fatto. Su tutto si
tenta di passare la spugna del "poveretti, bisogna capirli", la stessa
spugna con la quale alcuni vorrebbero cancellare anche l' orrore del
terrorismo suicida. E non si tenta neppure di ipotizzare un collegamento fra
questa non-esistenza di Israele, il terrorismo palestinese e dell'
integralismo islamico (leggere i proclami di Bin Laden e soci contro gli
ebrei sarebbe utile), e l' antisemitismo arabo .
E' bene, dunque che qualcuno lanci il sasso nello stagno e cerchi di
svegliare le troppe Belle Addormentate.Ma, alt: leggete la risposta
ufficiale dell' inqualificabile signor Patten! Il senso sottile di questa
risposta, data a nome della Commissione, è: certo, è vero che Israele su
queste mappe non esiste, ma in fondo Israele è uno stato senza confini
(n.d.r.: lo racconti agli israeliani ed ai palestinesi!) e poi, diciamoci la
verità fino in fondo, la colpa è di Israele che chiama la Cisgiordania (denominazione derivata dal fatto che la regione, che gli inglesi avevano
staccata dalla Palestina per annetterla alla Giordania, si trova sulla riva
destra del Giordano) con i nomi biblici di Giudea e Samaria!
Potremmo limitarci a scuotere la testa con rassegnazione, se non fosse per
il piccolo particolare che il signor Patten, la Commissione a nome della
quale egli enuncia queste fondamentali idiozie, e l' Unione Europea sono
partner firmatari della Road Map.

Interrogazioni parlamentari

INTERROGAZIONE SCRITTA E-3392/01
di Cristiana Muscardini (UEN), Sergio Berlato (UEN),Antonio Mussa (UEN), Mauro Nobilia (UEN)e Franz Turchi (UEN) alla Commissione

(7 dicembre 2001)

Oggetto: La cancellazione di Israele

Nel sito web dell'International Press Center dell'Autorità nazionale palestinese (http://www.ipc.gov.ps/ipc_a/ipc_a-1/a map/palcit-e.html), appare una cartina nella quale figurano il Libano, la Siria, la Giordania e l'Egitto, mentre scompare completamente lo Stato di Israele. Al suo posto, il territorio corrispondente ai suoi confini attuali viene indicato con il nome di Palestina. Dalla cartina spariscono anche intere città, come Tel Aviv, per fare un esempio.

Di fronte a questa mistificazione informatica virtuale, la Commissione:

1. è a conoscenza del contenuto di questo website ufficiale?

2. Non ritiene che la cancellazione di uno Stato nazionale (e dei suoi cittadini) da un documento ufficiale dell'Autorità nazionale palestinese rappresenti un inquietante e pericoloso attentato, non solo al processo di pace in Medio Oriente, ma anche un avallo ufficiale alle posizioni oltranziste e terroriste di coloro che in questi anni hanno lavorato e lavorano - Bin Laden compreso - per l'annientamento di Israele e l'affermazione del panarabismo fondamentalista?

3. Quali iniziative intende intraprendere immediatamente verso l'Autorità nazionale palestinese, affinché il sito venga modificato, tenendo conto della realtà politica e geografica, onde evitare che l'annientamento virtuale di Israele, agli occhi degli utilizzatori del sito, prefiguri un annientamento reale?

4. Non ritiene opportuno avviare subito un'indagine sull'utilizzo dei fondi versati dall'UE all'Autorità nazionale palestinese per l'acquisto di libri e per l'organizzazione di corsi scolastici, al fine di verificare se l'informazione scolastica corrisponde ai dati artefatti che figurano sul sito Internet citato? In caso affermativo, non ritiene che i fondi dovrebbero essere sospesi?

Risposta/e pubblicata/e nella GU

GU C 172 E del 18/07/2002 (pag. 50).

INTERROGAZIONE SCRITTA E-3392/01
di Cristiana Muscardini (UEN), Sergio Berlato (UEN),Antonio Mussa (UEN), Mauro Nobilia (UEN)e Franz Turchi (UEN) alla Commissione

(7 dicembre 2001)

Risposta data dal signor Patten a nome della Commissione
(28 gennaio 2002)

La Commissione conosce il sito web dell'International Press Center dell'Autorità nazionale palestinese. Attualmente il website citato nell'interrogazione non è accessibile, ma mappe analoghe sono disponibili su altri siti dell'Autorità palestinese come quello dell'Istituto centrale palestinese di statistica (Palestinian Central Bureau of Statistics - PCBS).

La Commissione osserva che, sebbene Israele non sia esplicitamente nominato nelle mappe, si fa una chiara distinzione tra Israele e i territori palestinesi. Il testo esplicativo che accompagna le cartine fa esplicito riferimento ai territori palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza.

In questo contesto, la Commissione ricorda l'esplicito riconoscimento di Israele da parte dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) nel 1993, e precisa che i confini tra Israele e il futuro Stato palestinese saranno stabiliti nei futuri negoziati sullo statuto definitivo.

La Commissione deplora che le mappe ufficiali di vari paesi della regione, come quelle della Siria (che indicano parti della Turchia come territorio siriano), del Libano (per quanto riguarda le fattorie di Shebaa) e di Israele (che indicano il Golan e Gerusalemme Est come territorio israeliano e si riferiscono alla Cisgiordania come Giudea e Samaria) non siano conformi al diritto internazionale e alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

La Commissione continuerà a seguire attentamente la situazione.

L'Autorità palestinese sta rielaborando i programmi scolastici con l'aiuto dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (Unesco) e di vari Stati membri. La Commissione non fornisce finanziamenti all'Autorità palestinese per l'acquisto di libri.


GU C 172 E del 18/07/2002 (pag. 50).



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