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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
02.10.2023 Libero l’italiano-palestinese
Cronaca di Alessandra Arachi

Testata: Corriere della Sera
Data: 02 ottobre 2023
Pagina: 13
Autore: Alessandra Arachi
Titolo: «Libero l’italiano El Qaisi, deve restare a Betlemme: 'Sollevati, ma in allerta'»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 02/10/2023, a pag. 12, con il titolo 'Libero l’italiano El Qaisi, deve restare a Betlemme: 'Sollevati, ma in allerta' ' la cronaca di Alessandra Arachi.

Khaled El Qaisi è stato scarcerato. Lo hanno deciso i giudici israeliani  della corte di Rishon Lezion - Osservatorio Repressione
Khaled El Qaisi

ROMA Khaled El Qaisi ieri è uscito dal carcere israeliano di Petah Tikva, ha dormito a Betlemme a casa dello zio. Ha tirato un sospiro di sollievo. Perché non è un sollievo da poco poter dormire in un letto vero dopo più di un mese passato in una cella con il soffitto così basso che doveva piegare la testa quando si alzava in piedi. Era stato arrestato il 31 agosto, senza un perché. Ma la sua orribile avventura non è ancora finita. «Al momento non ho certezze su un prossimo rientro di Khaled in Italia, sono sollevata ma restiamo in allerta», ha detto la moglie Francesca Antinucci, aggiungendo sconsolata: «Tutto questo è kafkiano». Khaled è uno studente italo palestinese dell’università di Roma la Sapienza, nato nei Territori da madre italiana e sposato con una donna italiana, Francesca Antinucci, appunto. L’ultimo giovedì di agosto era all’aeroporto con sua moglie e il suo bimbo di quattro anni. Tornava da due settimane di vacanza in Palestina. Al controllo del metal detector lo hanno fermato. E non lo hanno più lasciato andare. Ieri il tribunale di Rishon LeTzion ha deciso la sua scarcerazione. Era la sua quinta udienza, ogni udienza finita senza presentare prove. Ogni udienza finita confermando il carcere per Khaled. Adesso è uscito ma non può tornare in Italia. La condizione è che per sette giorni resti a disposizione delle autorità e lasci il passaporto in consegna. «A casa dello zio a Betlemme è arrivato dopo che la polizia israeliana lo aveva lasciato a un check point a Ramallah», ha raccontato la moglie Francesca spiegando che la misura decisa dal tribunale israeliano non sono arresti domiciliari. Khaled può uscire dalla casa di Betlemme. Ma forse si deve dire: potrebbe. E il condizionale è d’obbligo perché nel dispositivo del tribunale c’è scritto che Khaled non deve avere contatti con persone che potrebbero essere coinvolte. «Ma mio marito non sa chi potrebbe essere coinvolto in questa storia, visto che non conosce il motivo del suo arresto. La cautela gli impone perciò di rimanere dentro casa». Qualche giorno fa per Khaled El Qaisi è stata fatta una conferenza stampa alla Camera. C’era Riccardo Noury portavoce di Amnesty international: «La mobilitazione di queste settimane è stata importante nel portare attenzione sulla storia di Khaled, ma dobbiamo continuare a fare pressioni, perché comunque le indagini andranno avanti per altri sette giorni». E c’erano anche Stefania Ascari, M5s, e Laura Boldrini, Pd: «Siamo felici per la scarcerazione, ma a Khaled è stato ritirato il passaporto e dovrà restare ai domiciliari per una settimana. Sulla base di quali indizi di colpevolezza?».

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