Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Abu Mazen antisemita: la comunità palestinese si divide La polemica dopo le frasi di odio del dittatore dell'Autorità palestinese
Testata: Bet Magazine Data: 17 settembre 2023 Pagina: 1 Autore: la redazione di BET Magazine-Mosaico Titolo: «La Comunità Palestinese si divide: Fatah critica la dichiarazione degli intellettuali palestinesi contro il discorso antisemita di Abbas»
Riprendiamo da BET Magazine-Mosaico l'articolo con il titolo "La Comunità Palestinese si divide: Fatah critica la dichiarazione degli intellettuali palestinesi contro il discorso antisemita di Abbas".
Proseguono le controversie e si intensificano le polemiche in seguito alle dichiarazioni rilasciate alla fine di agosto da Mahmūd Abbās (noto anche come Abū Māzen) durante il Comitato Rivoluzionario di al-Fatah. Il presidente palestinese aveva sostenuto per l’occasione che Hitler perseguì gli ebrei europei non a causa della loro religione, ma piuttosto per il loro coinvolgimento in attività finanziarie come l’usura e il commercio monetario; dichiarazioni talmente inammissibili da indurre la sindaca di Parigi, Madame Hidalgo, a revocargli la Medaille Grand Vermeil, prestigiosissimo riconoscimento francese. Nel frattempo – come scrive La Presse – oltre 200 figure di spicco nella comunità palestinese hanno criticato aspramente Abbās per i suoi commenti, considerati appunto «inaccettabili». In una lettera aperta disponibile online, queste personalità condannano fermamente le parole moralmente e politicamente discutibili di Abbas. Tra i firmatari figurano Rashida Tlaib, membro democratico del Congresso degli Stati Uniti, lo storico Rashid Khalidi e l’avvocato Noura Erakat, tre figure americane di origine palestinese notoriamente critiche nei confronti di Israele. Nella lettera, essi affermano con decisione: «Respingiamo categoricamente qualsiasi tentativo di minimizzare, distorcere o giustificare l’antisemitismo, i crimini nazisti contro l’umanità o la revisione storica dell’Olocausto». Queste prese di posizione sono seguite alla diffusione di un video, il 6 settembre, in cui Mahmūd Abbās ha dichiarato durante una riunione del suo partito, Fatah, a Ramallah in Cisgiordania: «Si dice che Hitler abbia ucciso gli ebrei perché erano ebrei e che l’Europa odiava gli ebrei perché erano ebrei. Ma questa non è la verità… Era spiegato molto chiaramente: gli europei hanno attaccato gli ebrei a causa del loro ruolo sociale e non a causa della loro religione; a causa dell’usura e del denaro», ha aggiunto nel suo discorso. Queste dichiarazioni hanno ricevuto una forte condanna da parte di Israele, dell’Unione Europea e degli Stati Uniti. Uno dei firmatari della lettera ha dichiarato all’AFP che Abbas «non ha legittimità nel rappresentarci… non è compito suo impartire lezioni di storia» e ha considerato le affermazioni di Abbās come inopportune. Tuttavia – come riporta i24news – Fatah ha difeso il proprio leader, definendo la lettera «una dichiarazione vergognosa» attraverso i comunicati stampa dell’agenzia ufficiale palestinese Wafa. Il Consiglio Nazionale Palestinese, un organo legislativo, ha qualificato la lettera come terrorismo politico e intellettuale contro il nostro popolo»; una dichiarazione, quella degli intellettuali palestinesi «in linea con il discorso sionista e i suoi firmatari danno credito ai nemici del popolo palestinese». Il Ministro della Cultura dell’Autorità Palestinese, Atef Abou Saïf, ha descritto la lettera aperta come «una dichiarazione vergognosa» e ha sottolineato che le dichiarazioni di Abbās riflettono una certa interpretazione della storia attuale presente nella letteratura e negli scritti storici. Abbās, che ha 87 anni ed è al potere da oltre 18 anni, non è nuovo a certe dichiarazioni che relativizzano la Shoah con i suoi sei milioni di ebrei sterminati dalla Germania nazista durante la Seconda guerra mondiale.
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