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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Sole 24Ore Rassegna Stampa
27.05.2003 Il vedovo inconsolabile
Tramballi non rinuncia a fare il trombettiere di Arafat

Testata:Il Sole 24Ore
Autore: Ugo Tramballi
Titolo: «I perchè del "si" isrealiano»
Dopo aver esordito con una critica senza appello di Elyakim Haetzni, fondatore del movimento dei coloni che, a suo dire, "strumentalizza l'Olocausto", Tramballi passa ad esaminare i motivi che, secondo lui, hanno spinto Sharon ad accetare la road map.
Esaminiamo la parte dell'articolo che ci interessa.
"Il fatto straordinario è che a rimettere gli israeliani di nuovo in marcia verso il grande compromesso con i palestinesi, sia Ariel Sharon, alla fine di una vita spesa equamente a conquistare terre arabe, eliminare palestinesi e costruire insediamenti."
Sono parole molto pesanti che non rispecchiano la realtà. Sharon è stato generale dell'esercito israeliano, ha combattuto durante le guerre contro gli arabi, ma non ha pianficato una occupazione fine a sé stessa. Israele ha combattuto la "guerra dei 6 giorni" perchè non poteva farne a meno e Sharon si è limitato a fare il soldato.L'espressione "eliminare palestinesi" dà l'idea di uno sterminio sistematico, di un olocausto paragonabile a quello subito dal popolo ebraico durante la II Guerra Mondiale: è assolutamente falso.
Anche "costruire insediamenti" non è esatto. Gli insediamenti sono stati costruiti e smantellati, per esempio, nel momento in cui è stata sottoscritta la pace con l'Egitto. In caso di piena accettazione, di possibilità di vivere in pace e tranquillità, Israele chiude tutti gli insediamenti, anche con la forza.
Andando avanti, Tramballi trova tre ragioni per la decisione di Sharon.
"La prima è che a 75 anni un uomo politico non pensa più a vincere elezioni ma all'immortalità e tra l'altro, se davvero nei prossimi due anni e mezzo Sharon riuscisse a dare pace e sicurezza ad Israele vincerebbe anche le elezioni"
Dunque Sharon ha accontonato i sogni di gloria data l'età ed è così calcolatore da volere la pace per vincere ancora le elezioni! Certo, dall'altra parte Arafat non ha bisogno di elezioni regolari per mantenere il potere, a lui basta la repressione.
"La seconda spiegazione è che Sharon il militare ha capito l'impossibilità di sconfiggere la disperata determinazione palestinese ad uno Stato"
Tramballi parla di disperazione palestinese che giustifica tutto, anche la violenza della seconda intifada, ma non dice che lo stato palestinese era già stato accettato dagli israeliani nel 1947 e che, senza il rifiuto arabo, questo stato avrebbe oggi 55 anni come Israele.
L'ultima spiegazione è più pratica.
"Aveva puntato (Sharon) tutto sull'America, ora che l'America vuole il compromesso, lui continua a restare con l'America, il suo veicolo per l'immortalità politica"
Tramballi continua ad insistere sulle manie di protagonismo di Sharon, per soddisfare le quali (sempre secondo il giornalista) il primo ministro israeliano si piegherebbe a fare il burrattino di Bush.
Forse Tramballi non ha capito che Sharon si è trovato a gestire una situazione difficilissima, e che ora che intravede la possibilità di stipulare la pace con i palestinesi, sta percorrendo questa strada.
Non una sola parola, in questo articolo, è stata spesa per denunciare il terrorismo di Hamas, non un solo biasimo per Arafat che ha fatto fallire le trattative di Camp David, che ha scatenato la seconda intifada, che ha coperto i kamikaze e che ha rubato molti dei fondi che gli europei avevano destinato all'ANP invece di preoccuparsi del bene della sua gente.



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