Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
La cultura ebraica in Italia L'intervento del ministro Gennaro Sangiuliano
Testata: La Repubblica Data: 11 settembre 2023 Pagina: 27 Autore: Gennaro Sangiuliano Titolo: «La cultura ebraica ha donato all’Italia la bellezza»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 11/09/2023, a pag. 27, con il titolo “La cultura ebraica ha donato all’Italia la bellezza" il commento di Gennaro Sangiuliano.
Gennaro Sangiuliano
Caro direttore, ieri a Firenze, nello splendido contesto della Sinagoga, e in altre cento città italiane, abbiamo celebrato la Giornata europea della cultura ebraica. È stata l’occasione per riflettere sullo straordinario concorso che la tradizione ebraica ha dato all’intera cultura italiana. L’Ebraismo, con la sua ricchezza, non solo è parte fondante della nostra cultura, ma ne aiuta a definire il carattere. Quest’anno per la Giornata organizzata dall’Unione delle comunità ebraiche italiane, è stato scelto un tema ambizioso e denso, quello della Bellezza, una nozione ampia e articolata che assume soprattutto una dimensione spirituale e tocca il cuore e l’intelligenza delle persone. Nel definire una nozione di bellezza, bisogna fare i conti con Gerusalemme, perché è alla cultura ebraica e alla sua sapienza millenaria che dobbiamo rivolgerci per aprire la nostra anima alla trascendenza. Nella tradizione ebraica, la bellezza è una costante di tutti i comportamenti religiosi e della vita ordinaria; l’opera d’arte è la vita stessa in cui ogni relazione, con Dio e con il prossimo, ha una sua estetica, un peculiare senso del bello non fine a se stesso, ma sempre abitato da questa relazione fondamentale con Dio e la sua presenza: nel culto e nella cura degli oggetti liturgici, negli abiti sacerdotali e nelle architetture delle sinagoghe, nella cura del corpo e della sua salute, nella preghiera e nel canto, nelle relazioni di amore e di amicizia, nella morale privata e pubblica. Nell’Ebraismo è molto presente il concetto di “abbellire il precetto”, l’“hiddur mitzvah”, l’adempiere a un precetto in un modo bello, in modo estetico. È una idea che si basa su un passo del Talmud del trattato di Shabbat (133b), in cui si discute su un versetto dell’Esodo (15, 2): «È stato insegnato: “Questo è il mio Dio e io lo abbellirò”». Sempre nel Talmud troviamo: «Renditi bello di fronte a Lui quando esegui i precetti: fai una bella capanna, faiun bello shofar, un bel talleth, un bel Sefer Torà, scrivilo con un bell’inchiostro, con una bella penna, fallo scrivere da uno scriba esperto e rivestilo con bella seta». È questo lo spirito che pervade la cultura ebraica e che in Italia ha trovato un patrimonio culturale in cui sentirsi a casa e del quale essere parte integrante, con i propri riti, la propria religione e la propria storia. Il contributo ebraico al patrimonio culturale italiano è enorme e per questo, come ministro della Cultura, ritengo mio preciso compito lavorare alla sua tutela e valorizzazione. Vi è, innanzitutto, un dovere della memoria dell’Olocausto, per il quale il governo ha proposto e finanziato l’istituzione del museo della Shoah a Roma (il ddl è stato approvato, per ora, al Senato all’unanimità), e ha realizzato, in poche settimane, raccogliendo l’invito della Senatrice Liliana Segre, una segnaletica storica al Binario 21 della stazione di Milano. Ma credo sia anche necessario proteggere e riportare al loro splendore originale i segni della millenaria presenza ebraica in Italia. Stiamo, perciò, intervenendo per la riqualificazione della Sinagoga di Milano e per il completamento del restauro delle sinagoghe di Venezia. E, ancora, intendiamo sostenere il recupero, nel Mezzogiorno d’Italia, del patrimonio ebraico, ricchissimo e ingiustamente dimenticato. L’identità di un popolo e di una nazione sono decisivi: più si è saldi nella propria identità meglio si può dialogare pacificamente con gli altri. L’identità italiana è la risultante di tanti affluenti dal mondo greco- romano in poi, tra questi l’Ebraismo, che ha dato un contributo importantissimo. Per questo la Giornata della cultura ebraica deve essere giornata di tutti. È infatti una occasione per condividere i valori della convivenza plurale, nel segno del dialogo culturale e interreligioso e nella comune lotta a qualsiasi forma di antisemitismo e di discriminazione.
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