giovedi` 01 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Italia Oggi Rassegna Stampa
01.09.2023 Cambiare nome alla Brundageplatz
Commento di Roberto Giardina

Testata: Italia Oggi
Data: 01 settembre 2023
Pagina: 12
Autore: Roberto Giardina
Titolo: «Cambiare nome alla Brundageplatz»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi 01/09/2023, il commento di Roberto Giardina dal titolo "Cambiare nome alla Brundageplatz".

Immagine correlata
Roberto Giardina

Brundageplatz - Wikipedia
La Brundageplatz a Monaco

Continua la campagna per cambiare nome a strade e piazze, e abbattere monumenti, che onorano personaggi della storia poco degni. Spesso si esagera, e si vuole cancellare il passato, ma a Monaco non hanno torto quanti si sdegnano per la Brundageplatz, la piazza innanzi al parco e al villaggio olimpico, quelli dei giochi del 1972. La città deve a Avery Brundage (1887-1975) le Olimpiadi, ma era un razzista e un antisemita. Dopo l´attacco dei palestinesi di Settembre Nero al villaggio, e la morte di undici atleti israeliani, pronunciò la retorica frase “The games must go on”, i giochi continuano, con i corpi delle vittime ancora all´obitorio, lo spettacolo conta più della tragedia. Brundage viene ricordato e onorato, ma solo di recente è stato eretto un monumento a Monaco per ricordare vittime. I parenti degli atletiti hanno ottenuto un risarcimento, quasi simbolico, solo perché rifiutavano di presenziare alle celebrazioni del 2022 per ricordare i 50 anni dei giochi. Bisognerebbe giudicare in rapporto ai tempi, altrimenti poco resterebbe della nostra storia, è ridicolo censurare Dante o Shakespeare, o cancellare Napoleone e Giulio Cesare perché feroci condottieri, ma c´è un limite. Il presidente dello IOC, il Comitato Olimpico Internazionale, si batté perché i giochi fossero assegnati a Monaco, e le Olimpiadi tornarono in Germania dopo quelle assegnate a Berlino nel 1936, quelle di Hitler. Brundage era un ammiratore del Führer, di cui condivideva le idee. Si era opposto nel ´34 al movimento che chiedeva di togliere i giochi al Reich, per lui era un complotto sionista, e dichiarò che il desiderio di Hitler di escludere gli atleti ebrei era accettabile: “Anche nel mio club a Chicago non sono ammessi”. Per tragico paradosso, furono gli ebrei, americani e tedeschi, durante la Repubblica di Weimar, a battersi per la candidatura di Berlino, ma si sarebbe potuta cancellare la decisione dopo il ´33. Sulle Olimpiadi sventolò la croce uncinata, furono un successo, e il mondo ammirò Hitler. La colpa di Brundage sarebbe stata relativa, difficile annullare quel che era stato deciso, ma cercò di esaudire i desideri di Hitler, con cui era d´accordo sulla supremazia ariana e condivideva il giudizio sugli ebrei. Non poté escludere, o non volle, gli atleti americani di colore, altrimenti avrebbe dovuto rinunciare a molte medaglie quasi sicure per gli Stati Uniti. Jesse Owens vinse quattro medaglie d´oro davanti a Hitler, che evitò di stringergli la mano. Ma evitò che fossero selezionati campioni e c.ampionesse ebrei, imitando il III Reich. A Monaco, i contestatori ricordano che non gli diedero fastidio le svastiche, ma si scandalizzò nel 1968, quando a Città del Messico gli americani di colore, Tommie Smith e Juan Carlos, primo e terzo nei 200 metri, alzarono il pugno chiuso per protesta contro le discriminazioni razziali in Usa. Brundage ottenne la loro espulsione dal villaggio olimpico: “E´un odioso gesto di un paio di negri che oltraggia la bandiera americana. Anche l´australiano Peter Norman, giunto secondo, rimase sul podio pur non alzando il pugno, e fu escluso dalla squadra olimpica nel ´72. “La piazza è un affronto a Israele e agli ebrei. Non è assolutamente accettabile,” dichiara Christian Springer, uno degli iniziatori della protesta. “Abbiamo fatto uno sbaglio, e dobbiamo correggerlo”, conclude. E´ appoggiato da Carmela Shamir, console di Israele a Monaco. Ludwig Spaenle, cristiano sociale, responsabile del governo regionale per l´antisemitismo, dichiara: “Con le sue parole, lo spettacolo continua, Brundage ha cancellato l´´ attentato e le vittime. Cambiare nome alla piazza è una seria richiesta.” La decisione verrà presa in autunno. Negli Usa, un busto di Brundage è stato rimosso dall´Asian Art Museum di San Francisco. Willi Daume, presidente del comitato olimpico tedesco nel ´72, ricorda: “Era un nazista, orgoglioso di essere abbonato a tutti i giornali antisemitici”. Brundage, dopo i giochi rimase in Baviera, e nel ´73, sposò la principessa Marianne von Reuss, che aveva quasi mezzo secolo meno di lui, era nata nel 1936, l´anno delle Olimpiadi di Berlino. Un matrimonio breve, Brundage morì a Garmisch nel 1975.

Per inviare a Italia Oggi la propria opinione, telefonare: 02/582191, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

italiaoggi@class.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT