Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Fotografie per i disagi palestinesi Un articolo corretto ma accompagnato da titoli e didascalie che disinformano
Testata:Sette-Corriere Autore: Marina Valsenise Titolo: «Che pace può nascere da un muro?»
L'articolo è estremamente corretto, equilibrato, onesto. Ciò che merita invece la nostra critica è innanzitutto il titolo, che non rispecchia minimamente né i contenuti, né i toni dell'articolo. E poi le foto. Si inizia con una foto su due pagine di un tratto di barriera ripreso in verticale da terra e da vicinissimo, in modo da lasciar vedere solo il cielo (immagine che sarebbe perfetta per illustrare il bellissimo e struggente racconto "Il cielo diviso" di Christa Wolf, sulla costruzione del muro di Berlino che riesce a dividere non solo la terra ma, appunto, anche il cielo. Ben poca attinenza ha invece col tema dell'articolo). Segue un'immagine di soldati israeliani, con la didascalia "Il muro è pattugliato dai soldati israeliani. Sono molte le torrette d'avvistamento fortificate costruite per le sentinelle ogni 300 metri". Poi arriva "alcuni giovani di un'organizzazione pacifista ebraica guardano attraverso le fenditure della barriera eretta a Gerusalemme Est, verso il quartiere arabo di Abou Dis". Se è "verso il quartiere arabo", e se le persone sono "giovani di un'organizzazione pacifista ebraica", sarebbe logico immaginare che ci troviamo dalla parte ebraica di Gerusalemme: e allora qualcuno dovrebbe spiegarci come mai le scritte da questa parte del muro siano in arabo e non in ebraico, come mai compaia una stella di David con dentro una svastica, e magari anche come mai questi "giovani pacifisti" abbiano più l'aspetto di bambini di scuola elementare (con tanto di zainetto in spalla!) o al massimo di prima media, che si fermano a sbirciare incuriositi dall'altra parte prima di rientrare per il pranzo. Poi è la volta di "donne palestinesi di Kalkilya prendono il tè, come ogni sera, sedute «all'ombra» del muro", immagine talmente assurda da far ritenere piuttosto improbabile che sia stata "colta" dal vero. Particolarmente interessante la didascalia della foto successiva: "Ragazzini israeliani camminano lungo la barriera costruita intorno al villaggio di Beit Jalah. Alla fine del 2003, il muro dovrebbe essere tre volte più lungo e due volte più alto di quello che sorgeva a Berlino". Che cosa ha a che fare il muro di Berlino con tre ragazzini che fanno il segno di vittoria perché ora finalmente, dopo oltre due anni e mezzo, potranno tornare a uscire di casa senza rischiare di farsi sparare addosso? E, più in generale, che cosa ha a che fare un muro nato per bloccare le idee con uno costruito per bloccare i terroristi? E infine una grande foto che mostra un palestinese che, col viso contratto per lo sforzo, fa passare al di sopra del muro a Gerusalemme est un'asse carica di pane. L'articolo parla anche, e non al condizionale, delle reali necessità di sicurezza di Israele; nelle foto c'è spazio solo per i disagi dei palestinesi. Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione del Corriere della Sera. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.