Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
L'accanimento di Putin contro Navalny L'obiettivo: terrorizzare l'opposizione al regime
Testata: Il Foglio Data: 21 luglio 2023 Pagina: 3 Autore: la redazione del Foglio Titolo: «La paura di diventare Navalny»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 21/07/2023, a pag.3, l'editoriale "La paura di diventare Navalny".
Alexei Navalny
Sono stati chiesti venti anni di carcere per Alexei Navalny che dal 2021 è rinchiuso in una colonia penale, privato delle visite dei familiari, del sonno, dell’umanità, nel tentativo di fargli perdere anche la lucidità. Questi venti anni sono cumulativi per tutte le malefatte che secondo il regime russo l’oppositore avrebbe compiuto. Di fatto Navalny è un prigioniero politico e la condanna a trascorrere altri anni in una colonia di massima sicurezza vuole essere esemplare. Navalny ha osato molto contro il Cremlino, non più di altri che lo hanno preceduto, ma ha osato molto. Ha radunato proteste e manifestazioni, ha portato a termine inchieste che hanno svelato quanto il regime di Vladimir Putin sia alimentato dalla corruzione, viva di corruzione, si mantenga per corruzione e clientelismo. La parola corruzione in Russia fa molto male, i russi mettono le orecchie in ascolto quando la sentono pronunciare, e Navalny con dati e fatti alla mano mostrava ai russi tutte le ricchezze che Putin aveva accumulato negli anni e quante ne aveva fatta accumulare a chi gli è rimasto fedele: ora dispensa industrie di stato per rimanere al potere. Navalny nel 2020 è stato avvelenato, le inchieste hanno dimostrato che sono stati uomini dei servizi segreti a tentare di ucciderlo, ma è sopravvissuto. Il suo caso è stato seguito con il fiato sospeso dai russi, dagli americani e dagli europei – sono stati i tedeschi a curarlo in una clinica di Berlino e a rilevare nel suo sangue le tracce dell’agente nervino Novichok. Il sopravvissuto Navalny, oltre a ostentare la colpa di essere sopravvissuto, ha osato tornare in Russia, dove è stato arrestato e poi rinchiuso in una colonia penale. Il Cremlino su di lui aveva cambiato piano, non voleva più ucciderlo, voleva che diventasse inesistente, una condanna via l’altra. Navalny ha iniziato a farsi quasi trasparente, tanto è diventato magro, con il viso sofferente, e il Cremlino adesso ha cambiato di nuovo piano: vuole che l’accanimento su Navalny diventi esemplare. Vuole che l’opposizione abbia paura.
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