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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
09.05.2003 La pace, le bandiere ed i cattivi maestri
Risposta ad un ragazzo non pacifista

Testata:Informazione Corretta
Autore: Federico Steinhaus
Titolo: «La pace, le bandiere ed i cattivi maestri»
Vogliamo raccontarvi un episodio accaduto in una scuola media del nostro
nordest opulento e dinamico. Non riguarda Israele, non riguarda le
distorsioni con cui la stampa ci presenta le vicende legate al conflitto
israelo-palestinese, ma riguarda, crediamo, ognuno di noi. E' un episodio
accaduto al nipote di un caro amico di grande cultura e di forte
consapevolezza democratica e civile, che ha evidentemente trasferito nel suo
dna questi valori.
Lasciamo la parola a questo ragazzo , del quale dobbiamo rendere impossibile
l'identificazione, pubblicando la lettera che ha scritto a Vittorio Feltri:
"Sono S., un ragazzino di 13 anni che condivide pienamente le idee trattate
nel tuo giornale (che è "Libero", ndr). Ti scrivo per dirti che in questo
periodo (fine marzo,ndr) mi trovo in difficoltà perché i miei compagni mi
trattano da deficiente. Mi trattano così solo perché non condivido le loro
idee di pacifismo e comunismo. Oggi il professore di musica invece che fare
la sua lezione ha parlato tutto il tempo portando avanti idee pacifiste
dando a intendere che la guerra in Iraq è sbagliata e che tutti noi dobbiamo
fare qualcosa per fermarla. Poi ha detto che chi la pensa come Bush sbaglia
e che probabilmente lo fa senza sapere che cosa sta facendo. I miei compagni
hanno approfittato di questa situazione per dire frasi del tipo "S., ma è
vero che sei per la guerra?" e "Sa professore che S. vuole la guerra". Io
allora mi sono sentito molto imbarazzato e ho risposto: "Fatevi gli affari
vostri, se io voglio pensarla in un modo ne ho diritto". Non so più cosa
fare, devo bermi tutte queste scemate e lasciar perdere come dice mia madre,
o dire la mia opinione e farmi trattare come uno stupido?".
Crediamo di dover rispondere noi a questa domanda, che non è un banale
sfogo, anzi ha la capacità di porre il famoso quesito esistenziale con il
quale ognuno di noi, prima o poi, si scontra nella vita.
Caro S., potremmo dirgli, chi in questa vicenda fa la parte dello stupido,
anzi da un punto di vista educativo del farabutto, è solo il tuo professore.
Tu fai benissimo a difendere sempre e con chiunque le tue idee, se sono
basate su ragionamenti, e le tue convinzioni, se sono fondate su un bagaglio
di informazioni. Ma hai anche fatto bene, data la giovane età tua e dei tuoi
compagni, a non prestarti al malvagio gioco al massacro al quale il tuo
professore ti avrebbe voluto esporre, per meglio dominarvi.
La vuota e strumentale retorica della bandiera della pace, che è stata
trasformata da chi vi aveva interesse in un manifesto politico di odio
antiamericano ( e non poche volte anti-israeliano), è doppiamente colpevole:
perché è faziosa oltre che ipocritamente moralista , e perché manipola le
coscienze usando un concetto nobile ed universale come arma di
contrapposizione politica.




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