Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
La pace, le bandiere ed i cattivi maestri Risposta ad un ragazzo non pacifista
Testata:Informazione Corretta Autore: Federico Steinhaus Titolo: «La pace, le bandiere ed i cattivi maestri»
Vogliamo raccontarvi un episodio accaduto in una scuola media del nostro nordest opulento e dinamico. Non riguarda Israele, non riguarda le distorsioni con cui la stampa ci presenta le vicende legate al conflitto israelo-palestinese, ma riguarda, crediamo, ognuno di noi. E' un episodio accaduto al nipote di un caro amico di grande cultura e di forte consapevolezza democratica e civile, che ha evidentemente trasferito nel suo dna questi valori. Lasciamo la parola a questo ragazzo , del quale dobbiamo rendere impossibile l'identificazione, pubblicando la lettera che ha scritto a Vittorio Feltri: "Sono S., un ragazzino di 13 anni che condivide pienamente le idee trattate nel tuo giornale (che è "Libero", ndr). Ti scrivo per dirti che in questo periodo (fine marzo,ndr) mi trovo in difficoltà perché i miei compagni mi trattano da deficiente. Mi trattano così solo perché non condivido le loro idee di pacifismo e comunismo. Oggi il professore di musica invece che fare la sua lezione ha parlato tutto il tempo portando avanti idee pacifiste dando a intendere che la guerra in Iraq è sbagliata e che tutti noi dobbiamo fare qualcosa per fermarla. Poi ha detto che chi la pensa come Bush sbaglia e che probabilmente lo fa senza sapere che cosa sta facendo. I miei compagni hanno approfittato di questa situazione per dire frasi del tipo "S., ma è vero che sei per la guerra?" e "Sa professore che S. vuole la guerra". Io allora mi sono sentito molto imbarazzato e ho risposto: "Fatevi gli affari vostri, se io voglio pensarla in un modo ne ho diritto". Non so più cosa fare, devo bermi tutte queste scemate e lasciar perdere come dice mia madre, o dire la mia opinione e farmi trattare come uno stupido?". Crediamo di dover rispondere noi a questa domanda, che non è un banale sfogo, anzi ha la capacità di porre il famoso quesito esistenziale con il quale ognuno di noi, prima o poi, si scontra nella vita. Caro S., potremmo dirgli, chi in questa vicenda fa la parte dello stupido, anzi da un punto di vista educativo del farabutto, è solo il tuo professore. Tu fai benissimo a difendere sempre e con chiunque le tue idee, se sono basate su ragionamenti, e le tue convinzioni, se sono fondate su un bagaglio di informazioni. Ma hai anche fatto bene, data la giovane età tua e dei tuoi compagni, a non prestarti al malvagio gioco al massacro al quale il tuo professore ti avrebbe voluto esporre, per meglio dominarvi. La vuota e strumentale retorica della bandiera della pace, che è stata trasformata da chi vi aveva interesse in un manifesto politico di odio antiamericano ( e non poche volte anti-israeliano), è doppiamente colpevole: perché è faziosa oltre che ipocritamente moralista , e perché manipola le coscienze usando un concetto nobile ed universale come arma di contrapposizione politica.