Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Torna Assad, il crimine vince Analisi di Lorenzo Cremonesi
Testata: Corriere della Sera Data: 21 maggio 2023 Pagina: 30 Autore: Lorenzo Cremonesi Titolo: «Torna Assad, il crimine vince»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 21/05/2023, a pag.30, con il titolo 'Torna Assad, il crimine vince' l'analisi di Lorenzo Cremonesi.
Lorenzo Cremonesi
La Lega araba
La triste lezione della riammissione della Siria di Bashar Assad nella Lega Araba resta che purtroppo alla fine anche le dittature più sanguinarie, se hanno forti alleati e militanti decisi a non cedere pur a costo di crimini efferati, possono vincere e restare in sella. Perché di questo stiamo parlando: già pochi mesi dopo lo scoppio delle rivolte popolari nella primavera del 2011 la sorte del regime di Assad pareva segnata. I rivoltosi chiedevano democrazia e riforme, ma la Nomenklatura sin da subito reagì ordinando ai soldati di sparare ad alzo zero, arrestando e torturando impunemente, costringendo centinaia di migliaia di persone a sfollare. Le sommosse divennero quindi più determinate, non vennero battute neppure dal ricorso alle armi chimiche da parte dei lealisti. Nel 2013 Assad era sul punto di gettare la spugna. Ma l’Iran e soprattutto la Russia di Putin intervennero militarmente per sorreggerlo. E fu l’orrore: i morti da allora sfiorano il mezzo milione. L’aviazione russa, assieme a quella lealista, prese metodicamente di mira gli ospedali, le ambulanze e i quartieri popolari dove operavano i gruppi dell’opposizione. Furono assassinati i leader moderati per criminalizzare l’intero movimento in nome della lotta al fondamentalismo islamico. Adesso i circa sette milioni di profughi siriani distribuiti tra Libano, Giordania, Iraq e Turchia rischiano di essere rimpatriati con la forza senza alcun riguardo per i loro diritti di perseguitati politici e nel rispetto della rinnovata «fratellanza» araba. Assad ha devastato il suo Paese pur di salvare il regime: un precedente che per molti aspetti rassicura lo stesso Putin. Anche per questo sarebbe stato opportuno che Zelensky nella sua visita lampo due giorni fa al summit della Lega Araba di Gedda, oltre a chiedere il sostegno alla causa Ucraina, avesse pronunciato una parola di condanna contro Assad, che comunque si è tolto le cuffie mentre lui parlava.
Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, telefonare: 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante